Benzinai in centro: sparito in pochi mesi un distributore su 4

Cancellate 10 stazioni nel cuore della città Il motivo: piste ciclabili, parcheggi e nuovi tram. Il sindacato: «La desertificazione della zona 1 provocherà enormi disagi»

Benzinai in centro: sparito in pochi mesi un distributore su 4

Automobilisti e motociclisti attenzione! Siete rimasti senza benzina? Abitate in centro e siete in riserva? Armatevi di pazienza per affrontare la lunga caccia al tesoro. Ormai, infatti, i benzinai in zona 1 ovvero il centro storico, sono praticamente spariti. I punti di riferimento di ogni guidatore non ci sono più, emigrati oltre la cerchia dei Navigli o ancora più spesso la circonvallazione esterna. Basta guardare i numeri per rendersene conto: della quarantina di distributori nel cuore della città - su un totale di 300 in tutta Milano - negli ultimi mesi ne sono scomparsi già una decina. Uno su quattro.
Cancellato dalle mappe cittadine il distributore - autolavaggio di viale Crispi, spazzati via quelli storici dei Bastioni di Porta Venezia, sostituiti dalle piste ciclabili. «In questi casi - spiega Paolo Uniti del Figisc Milano, la Federazione Italiani Gestori Impianti Stradali Carburanti - le pompe di benzina si trovano su aree demaniali su cui Palazzo Marino ha sviluppato i propri progetti come la pista ciclabile. Purtroppo però il Comune non ci ha avvertito dei suoi piani, né ha proposto una sede alternativa, semplicemente un giorno ha fatto chiudere gli impianti per potere procedere con i lavori». Nella stessa zona a rischio il distributore storico Tamoil di piazzale Baiamonti: l’area in quel caso è privata e sembra che presto potrebbe lasciare il posto a un mega albergo con garage. In altri casi come in largo Quinto Alpini il benzinaio ha lasciato il posto al mega parcheggio: «Nel caso di garage sotterranei o di nuove costruzioni i gestori sono costretti a spostarsi perché i serbatoi, che sono molto grandi, rischiano di essere sotto le distanze di sicurezza».
In largo Biancamano, invece, tra piazza Lega Lombarda e via Moscova lo storico benzinaio - era lì da almeno 30 anni - ha lasciato il posto ad una grande aiuola, non un giardino, ma un’aiuola. «In altre circostanze i distributori pagano pegno agli oneri di urbanizzazione - spiega ancora Paolo Uniti - in quella zona il permesso di costruire o di ristrutturare ha prodotto oneri di urbanizzazione, che l’amministrazione “tramuta” in nuove aree verdi». Gli erogatori che si trovano sulla direttiva Niguarda - Bresso - Cusano e Cormano verranno sfrattati dalla nuova metrotramvia, mentre nei pressi di Piola ha chiuso la pompa di via Noe. Nessuna paura per lo storica stazione di viale Papiniano, una certezza per il sud ovest di Milano: l’impianto è in ristrutturazione. A dimostrazione della estinzione progressiva delle pompe dal centro il fatto che l’altro distributore di viale Papiniano, esattamente di fronte, spesso rimane senza carburante.
Un altro fattore che concorre al trasloco in periferia è la concorrenza e la nuova normativa regionale, in attesa di approvazione, che impone - anche se il mercato ha già di fatto imposto l’adeguamento - il rifornimento di gpl e metano, in linea con il rinnovamento progressivo del parco auto. «In questo caso i serbatoi e gli impianti più grandi sono costretti a spostarsi in periferia - spiega Uniti - per necessità di spazi, più che di costi. Il rischio però è che tra qualche anno i milanesi siano costretti ad andare in tangenziale per fare benzina.

Noi chiediamo di rimanere anche in zona 1, non solo a tutela delle storiche pompe ma anche per il servizio che offriamo: dover andare fuori per fare il pieno farà sprecare molto tempo ai milanesi, per non parlare dei cittadini anziani o in difficoltà che sarebbero gravemente penalizzati».

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