Bergamo a Galliani: «Trauma in casa»

Galliani-Pairetto 24/03/2005
Messaggio alla segreteria telefonica del numero 3xxxxxx
Pairetto: «Dottore buongiorno, sono Pairetto, volevo solo farle i miei complimenti e un imbocca al lupo per la nuova avventura che sta per intraprendere. Sono comunque veramente felice per lei, davvero. A presto e in bocca al lupo ancora».

Galliani-Bergamo

17 maggio 2005
B: «Pronto».
G: «Sono Galliani buongiorno».
(...).
B. «Io ieri mattina dottore l’ho cercata perchè veramente, a parte che non mi sono ancora ripreso dall’altra domenica. E questo purtroppo è stato un trauma che in famiglia ci ha lasciato il segno. Pensavamo tutto fuori che quello».
G. «Anche noi. Anche noi».
B. «Mi creda, boh. Se andava male male male potevamo pareggiare, ma insomma».
G. «E pareggiando avremmo vinto anche a Lecce, perchè non avremmo mollato psicologicamente. Se avessimo pareggiato con la Juve rimanevamo in testa alla classifica, a Lecce vincevamo di sicuro, insomma perchè la partita era abbordabile».
(...)
B. «Sì ecco Lecce, quando un presidente di una società si permette di dare una responsabilità a un arbitro per le intemperanze dei tifosi e le reazioni dei giocatori».
G. «Ma poi urla e grida negli spogliatoi nell’intervallo, una vergogna. Una vergogna».
B. «Sì Trefoloni me ne ha parlato e poi la domenica sera alla Domenica sportiva dove si è detto tutto e di più. Come la Domenica sportiva che dà spazio ancora a Semeraro per dire delle, io mi sono sentito proprio obbligato ieri mattina a chiamarla per così per per manifestarsi magari la solita solidarietà perchè...»
G. «Non una parola contro questo fallo che io ho definito criminale perchè se lei lo guarda... cerca di spaccare la gamba all’avversario. Cerca... Adesso io ne parlavo anche ieri con Carraro, noi questa tolleranza zero la dobbiamo usare anche nei confronti dei giocatori perchè il gioco del calcio i falli ci sono e ci si fa male eccetera ma chi scientemente, e lo si capisce quando uno scientemente vuole fare del male all’avversario e non vuole entrare sul pallone e li dobbiamo punire in una maniera esemplare perchè, perchè tu non puoi fare, rovinare magari una carriera a un altro lei ha visto Jankulovski cosa gli è capitato, insomma. Con con Jankulovski voglio dire a è frattura del perone e sta fuori 3 o 4 mesi».
B. «Ma se Kaka non se ne accorge è rovinato».
G. «Gli trancia la gamba».
B. «Ma io guardi, siccome Trefoloni quando si fa rapporto sa, il bello del rapporto fatto nello spogliatoio è che scrivi subito quello che vedi ma a volte non puoi dare l’enfasi giusta al fallo. Io ieri non le nascondo che ho chiamato Trefoloni abbiamo riscritto il rapporto con i toni giusti perchè se no anche il giudice sportivo non avrebbe avuto... e io non ho voluto nemmeno che ci fosse un supplemento di rapporto perchè se no qualcuno poteva pensare che hanno fatto il supplemento per punire. Ho chiamato al telefono posso dirlo ho chiamato Stefania le ho detto “Stefania mi usi una cortesia siccome Trefoloni ha fatto rapporto nell spogliatoio in un momento molto concitato noi gli facciamo avere un altro rapporto perchè è vera la notizia diffusa da lui perché è giusto che prendiate anche una squalifica verbale”, Stefania mi ha ringraziato, mi ha detto e “be’ se me lo dice lei”. Non ci sono»
G. «Assolutamente»
B. «Queste cose»
G. «Questa cosa va applicata anche ai giocatori del Milan ci mancherebbe altro io ne ho parlato a lungo e quindi non lo faccio perché questo ha cercato di fermarmi...»
B. «Nooo».
G. «Ma dopo aver visto il fallo di Cuffre su Jankulovski, dopo aver visto questo, adesso ormai il campionato è finito, io dicevo a Carraro che dobbiamo dobbiamo massacrarli i giocatori che scientemente fanno del male a un altro, io arrivo a ipotizzare non so se poi si... ma io mi ci batterò io arrivo a ipotizzare che quando un fallo è intenzionale cioè voluto tu lo squalifichi per la durata dell’infortunio di quell’altro. È una cosa provocatoria, non passerà, ma io ci provo. Io voglio fare questa battaglia qui. Allora se tu entri normale i falli di gioco uno gli saltano i legamenti mica puoi stare fuori sei mesi (...). Se il giudice sulla base del rapporto arbitrale e sulla base della televisione stabilisce che quello è entrato scientemente per spaccare una gamba, quel signore lì finchè la gamba non è guarita deve starsene a casa sua. Questa è la mia idea, so che è un’idea molto molto così».
B. «Audace ma logica però».
G. «Audace se passerà, ma io voglio fare questa battaglia qui. Chi fa del male volutamente è, ripeto volutamente»
B. «Quello di domenica ha fatto anche il salto per colpire».
G. «E, più voluta di così non poteva fare evidentemente».
B. «E poi ci sono le simulazioni dei giocatori che subiscono di aver avuto un fallo, guardi ce ne abbiamo... Dobbiamo... è una slealtà che crea confusione».
(...)
G. «Esattamente. Esattamente. Va bene. E poi dopo ci incontreremo e ci parleremo per il futuro. Adesso lasciamo finire questo campionato che ormai mancano pochi giorni e poi ci parliamo sempre con grande amicizia. Grande stima e grande rispetto».
B. «Ma ora pensi alla finale presidente».
G. «Ma lei viene a Istanbul?».
B. «Ma io ho provato ma ci sono un sacco di problemi perchè con il Ventaglio non ci sono voli».
G. «No ma scusi perchè lei non viene, mi scusi è, qui c’è una squadra italiana che sta lottando per cose, io scusi, lei e sua moglie siete invitati sul volo che fa il Milan il martedì e il giovedì e adesso invitiamo anche Pairetto così non c’è niente da dire. Scusi noi qui rappresentiamo l’Italia».
B. «Se mi invitate...».
G. «Ma sicuramente, mi scusi noi siamo la squadra che rappresenta l’Italia, vediamo di non esagerare, non siamo noi siamo l’Italia... voglio dire immediatamente partenza martedì ritorno il giovedì».
B. «Poi lei lo sa dottore noi abbiamo... non ci sono misteri l’arbitro è quello che arbitrerà anche Italia-Norvegia è una...»
G. «Che è Mejuto Gonzalez no?».
B. «Si si, è uno buono... arbitro della Spagna, perchè ho concordato io con Villar presidente della Federazione spagnola già un mese fa a Madrid ci scambiammo diciamo ci scambiammo ora non mi fraintenda, comunque un arbitro italiano va arbitrare la Spagna e uno spagnolo va ad arbitrare in Italia»
(...)
G. «Assolutamente».
B. «Dobbiamo mantenere questi rapporti di correttezza... cioè non c’è niente di più nient’altro di rispetto».
G. «Allora adesso Cristina vi manda tutte assolutamente».

Galliani-Bergamo

28 aprile 2005
Bergamo: «Pronto Dottore»
Galliani: «Buona sera»
B: «Come sta?»
G: «Abbastanza bene»
B: «Io l’ho chiamata perchè mi hanno detto che lei sta accusando questo momento ma come è possibile mi lascia solo Dottore»
G: «Accusando questo momento in che senso?»
B: «Nel senso psicologico che si è preso un po’ di paura perchè c’è il ritorno di Coppa dei Campioni poi deve giocare con la Juve».
G: «Sono disperato di essere in semifinale di Champions e primo in campionato non riesco a reggere».
B: «L’ho chiamato Dottore perchè volevo farlo partecipe di una guerra mi creda che non è che glielo dico per dirmi bravo glielo dico perchè veramente siamo ai livelli dell’esasperazione più pura lei avrà saputo già la cosa del giudice sportivo».
G: «Certo»
B: «E guarda caso il responsabile è esclusivamente Paolo Bergamo»
G: «Ah»
B: «Perchè Griselli è di Livorno e Griselli se avesse visto salvava capra e cavoli ma siccome non è stato così e glielo voglio dire perchè si sappia tra me e lei»
G: «Ma io so anche altre cose che non vanno bene, io non lo so hanno perso la testa lo dico con assoluta tranquillità questi signori hanno perso la testa perchè ci sono comportamenti nei confronti di tutto l’universo di Lega, di Federazione»
B: «Che hanno sfogo tra me e lei Dottore perchè io naturalmente...»
G: «No, no tale rimane».
B: «Io oggi ho incontrato il presidente quindi in tempi non sospetti al presidente Carraro gli ho detto guardi stia tranquillo che per quanto riguarda quello che dovrà fare oggi la disciplinare i ragazzi sanno bene i comportamenti quelli che devono essere. Perchè è chiaro che ci ho parlato prima Dottore».
G: «Bisogna dire la verità non si può sempre cercare di mistificare la realtà e di falsificarla perchè non esiste al mondo»
B: «No io su questo piano io posso sbagliare perchè sbaglio magari una griglia perchè sbaglio penso che un arbitro sia in forma e magari non è in forma oppure l’arbitro è in forma e sbaglia però sbagliare è tutta un’altra cosa mi taglierei le mani mi creda. Io questo filo che ho con lei voglio mantenerlo fino a giugno Dottore».
G: «Poi si vedrà adesso andiamo alla fine del campionato sperando che ci sia equilibrio»
B: «Mi faccia sentire un po’ il suo calore in questo momento. Perchè sono assolutamente non solo meno che solo».
G: «Ma no assolutamente ci sono io. Grazie per la telefonata»

Meani-De Santis

27 febbraio 2005
Meani: «Pronto?»
De Santis: «Visto che non vieni no, ci fai una cortesia?
M: «Eh?»
D: «Ci porti 4 maglie di quelle che c’hai te, qualche (...) che c’ha il collettino alto, tutte attillate?»
M: «L’ho già detto a quel testa di c...di»
D: «Eh?»
M: «L’ho già detto a quel testa di c... di, del tuo quarto uomo, non ne abbiamo, che le abbiamo misurate, ce ne sono per quei 18 che vanno in campo, perché non ne abbiamo più in magazzino, comunque appena arrivano dagli Stati Uniti te le facciamo avere»
D: «Ah!»
M: «Sto pirla (...) dei calci nel culo!»
D: «(...) non è che»
M: «Cosa?»
D: «(...) devi proprio spender i soldi, ma sai che te devo comunicà cosa devo far con i capitani»
M: «Ho capito! Aspetta. Ciao, non riesco a sentire»
D: «E adesso....»

REGGINA
Foti-Bergamo

28/11/2004
Foti: «Pronto?»
Bergamo: «Lillo buongiorno»
F: «Come stai?»
B: «Come stai? Preoccupato?
F: «Un po’ così, sono nella tua città
B: «Ah sì, dicevo cosa ci fa nella mia città. Come sta, come sta la squadra?«
F: «La squadra mi auguro benino.
B: «Mmm»
F: «Speriamo che la situazione sia tranquilla»
B: «L’importante che abbiamo quella dose di cattiveria giusta. Devono volere le cose, poi le cose... Abbiamo avuto anche fortuna nel sorteggio. A parte che eravate nella prima griglia quindi non c’erano dubbi. Però Paolo è un amico poi gli ho messo un assistente di Torino e un altro, Babini che è un esperto, lo sai, ormai è un uomo da 170/180 partite di serie A. È uno che non ha paura di niente quindi l’ho messo lì proprio sul numero due, dove c’è anche più intemperanze da parte dei tifosi in maniera che non abbia paura di niente. Quindi le cose sono preparate no bene al meglio perché siamo coscienti che è un gara delicata»
F: «E infatti. Vabbene quando ci vediamo»
B: «Affrontala bene. Ma tanto ci vedremo penso prima di Natale. Fa qualcosa la Lega o no? Non lo so perché...»
F: «E vediamo un po’ come finisce domani, vediamo se riusciamo a risolvere sto problema»
B: «Ma come stanno le cose?»
F: «Ma io penso che alla fine dovremmo farcela, dai»
B: «Speriamo dai, così almeno se si mette a posto Lega e presidenza federale... è bene per tutti perché anche noi stiamo vivendo un momento difficile»
F: «E vabbè ma tranquillo che alla fine le cose le mettiamo a posto»
B: «Io me lo auguro ma intanto pensiamo a oggi e ti faccio tanti in bocca al lupo per il risultato»
F: «Mi raccomando se devi fargli qualche telefonata, fagliela»
B: «Già fatto stai tranquillo»
F: «Vabbene, ok»
B: «Un abbraccio e in bocca al lupo. Ciao»
F: «Ciao ciao».

Foti-Bergamo

30 giugno 2005
B: «Pronto»
F: «Paolo»
B: «Eccomi c'è stato un problema»
F: «E ch'è successo»
B: «La moglie di Robby che doveva partorire il 20 di dicembre ha avuto una minaccia di parto. L'hanno ricoverata in ospedale stanotte, Robby ha dovuto partire di corsa e non se la sente di arbitrare. La prima riserva è Massimo quindi tranquillo.

E' venuto allo stadio a parlare da me, io sono qui a Linate al campo a fare allenamento. Sa Massimo è tranquillo, ancora meglio».
F: «Uh, vedi un attimo».
B: «No stai tranquillo è qui con me».
F: «Infatti se è con te vedi un attimo quello che devi fare».
B: «Va be»
F. «Bene»
B: «Ciao»

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