Economia

Bergamo, al servizio delle imprese

Fin dal 1893, anno di nascita del Collegio provinciale, i Ragionieri commercialisti accompagnano lo sviluppo dell’economia bergamasca. Che a sua volta è un tassello importante nel sistema Italia, come ci dice il presidente Sergio Sala. «La realtà bergamasca, pur soffrendo la posizione geografica tra Brescia e Milano, economie più sviluppate dal punto di vista industriale la prima e dei servizi la seconda, non solo le supporta ma rappresenta sicuramente una forza nazionale, tra le prime per esportazioni, per qualità e per contribuzione- afferma Sala- E' composta prevalentemente da imprese medio-piccole (che coprono tutti i settori dell'economia: industria, artigianato, commercio e servizi) che danno vita a uno dei poli più importanti, sia per quanto riguarda l’apporto al Pil che per quanto riguarda l’occupazione; grazie alla bassa o addirittura inesistente disoccupazione e all’immigrazione di manodopera».
Negli ultimi anni, però, nel sistema si sono creati nuovi punti di debolezza, ma anche di forza. «É vero- conferma Sala- l’economia bergamasca oggi soffre della concorrenza dei Paesi a basso costo di manodopera, soprattutto nel comparto tessile e manifatturiero. Si è reso quindi necessario un processo di conversione verso un'economia di servizi o comunque di completamento al processo produttivo, ormai traslato verso altri Paesi. In questo senso, un buon apporto è dato anche dal turismo: non solo nelle valli e sui laghi, ma anche turismo d’arte e cultura, rivolto alla nostra città. Di conseguenza, sono aumentate le aziende del settore e l'attività di quelle già esistenti».
I ragionieri commercialisti, in quanto rappresentano una realtà molto radicata nel tessuto economico locale, hanno un ruolo importante in questa trasformazione. «Dal punto di vista professionale- spiega il presidente Sala-il nostro primo impegno è la consulenza agli imprenditori. Noi affianchiamo le imprese, private e pubbliche, in ogni fase della loro esistenza, dalla costituzione delle singole attività all'assistenza sia per le imprese operative che per quelle in crisi di settore. Svolgiamo anche un importante servizio per l'economia della provincia in generale».
Il collegio ragionieri di Bergamo, infatti, collabora con le principali istituzioni operanti nella provincia (enti pubblici, Università, Fondazione per la Storia Economica di Bergamo) e sostiene la divulgazione dei volumi, dei trattati e delle pubblicazioni in tema di Ragioneria, Tecnica e Matematica- alcuni dei quali risalenti al XV secolo- esistenti presso la prestigiosa Biblioteca Civica A. Maj.
Il futuro si chiama unificazione: oggi il collegio conta 423 iscritti. «Ma ancor più siginificativa sarà la presenza sul territorio dopo l’unificazione con i dottori commercialisti- conclude il presidente Sala- quando l’intera categoria sarà composta da più di 1.200 professionisti.

Io stesso sono iscritto a entrambi gli ordini, e ho sempre visto l'unificazione come soluzione unica verso un’unica categoria, più rappresentativa e meglio identificabile dal mercato (quindi dalla clientela attuale e potenziale), oltre che meglio rappresentata a livello locale e nazionale e più “forte" nei rapporti contrattuali».

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