Berlusconi attacca: "Il lodo Alfano è necessario La Gandus non è imparziale, è nemico politico"

Il premier: "Alcuni magistrati che invece di limitarsi ad applicare la legge, attribuiscono al proprio ruolo un preteso compito etico". Poi l'attacco al giudice Gandus: "E' un nemico politico". La replica dell'Anm: "La Consulta ha bisogno di un clima sereno". Ghedini: "Fiancheggiano l'opposizione di sinistra"

Berlusconi attacca: "Il lodo Alfano è necessario 
La Gandus non è imparziale, è nemico politico"

Roma - Berlusconi torna a occuparsi della giustizia e lo fa difendendo a spada tratta il sistema, fortemente voluto dalla maggioranza, che garantisce le alte cariche dello Stato. Il lodo Alfano "è necessario" in un "sistema giudiziario come il nostro, in cui operano alcuni magistrati che invece di limitarsi ad applicare la legge, attribuiscono a se stessi e al loro ruolo un preteso compito etico". Lo dice il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, intervistato da Bruno Vespa per il libro "Viaggio in un’Italia diversa". Secondo Berlusconi "dobbiamo ringraziare il parlamento che, su proposta del ministro Alfano, ha approvato un provvedimento di legge comune ad altri Paesi europei che prevede il rinvio dei processi contro le quattro più alte cariche dello Stato sino alla fine del loro mandato, facendo salvi i termini della prescrizione. Un provvedimento necessario - aggiunge il premier - in un sistema giudiziario come il nostro in cui operano alcuni magistrati che invece di limitarsi ad applicare la legge, attribuiscono a se stessi e al loro ruolo un preteso compito etico".

Giudice Gandus nemico politico "Un giudice non deve essere soltanto imparziale. Deve anche apparirlo. È curioso sostenere, come ha fatto la Corte d’Appello, che Nicoletta Gandus, pur essendo un mio palese nemico politico, nel momento in cui arrivasse a scrivere una sentenza nei miei confronti saprebbe non venir meno al vincolo d’imparzialità impostole dalla Costituzione. Mi sono trovato di fronte - aggiunge il premier riferendosi al processo Mills - a un processo con due anomalie evidenti: le prove a mio discarico sono state intenzionalmente ignorate e il giudice che deve emettere la sentenza è un giudice politicamente impegnato, un mio avversario dichiarato".

Il processo Mills Ricostruendo con Vespa le varie fasi del processo Mills, Berlusconi ricorda che la sua difesa ha dimostrato in aula che i famosi "seicentomila dollari sono un compenso professionale riconosciuto a Mills da un armatore italiano residente in Africa", scagionando completamente la Fininvest. "A questo punto - prosegue il premier - il processo, da cui avrei dovuto essere già ampiamente assolto, sarebbe già caduto in prescrizione se nel febbraio 2008 la Procura di Milano non avesse sostenuto la stupefacente tesi che la presunta corruzione di Mills non si sarebbe verificata nel momento in cui avrebbe ricevuto i soldi, ma nel momento in cui avrebbe cominciato a spenderli! Cioè due anni dopo, proprio in tempo per far scattare in avanti i termini della prescrizione. Per finire: il fisco inglese, dopo indagini approfondite, ha deliberato di far pagare a Mills le imposte ed anche delle forti penalità su quei seicentomila dollari, proprio perché ha accertato che si trattava di un corrispettivo dovuto per una prestazione professionale e non di una donazione da parte di terzi che sarebbe stata esente da tassazione".

Procedimento da chiudere "A questo punto - prosegue il presidente del Consiglio - e di fronte a questi argomenti inoppugnabili qualunque giudice scrupoloso ed equanime avrebbe chiuso il processo. Non così la dottoressa Gandus, presidente del collegio. Uno: negò alla difesa tutti i testimoni a discarico ammettendo invece tutti quelli del P.M. Due: accelerò i tempi del processo (si era in piena campagna elettorale). Tre: accettò inopinatamente i nuovi termini di prescrizione. Tutto ciò fece insospettire i nostri avvocati che alla fine vennero a sapere che la Gandus era ed è un’attivissima militante della sinistra estrema e che come tale ebbe a partecipare a tutte le manifestazioni di contrasto nei confronti del mio governo".

Persecuzione giudiziaria "E questo - sottolinea Berlusconi - è soltanto l’ultimo dei processi che mi sono stati cuciti addosso. In totale più di cento procedimenti, 900 magistrati che si sono occupati di me e del mio gruppo, 587 visite della polizia giudiziaria e della guardia di finanza, 2500 udienze in quattordici anni, più di 180 milioni di euro per le parcelle di avvocati e consulenti. Dei record davvero impressionanti, di assoluto livello non mondiale ma universale, dei record di tutto il sistema solare".

Fiducia nella giustizia "Comunque - prosegue Berlusconi - io continuo ad avere fiducia nei giudici perché alla fine sono sempre stato assolto e soprattutto perché la maggioranza dei giudici è composta da magistrati indipendenti e coscienti della sacralità della propria alta funzione. Questa volta invece mi sono trovato di fronte a un processo con due anomalie evidenti: le prove a mio discarico sono state intenzionalmente ignorate e il giudice che deve emettere la sentenza è un giudice politicamente impegnato, un mio avversario dichiarato".

La replica dell'Anm Per esprimersi sulla costituzionalità del Lodo Alfano i giudici della Consulta "hanno bisogno di un clima sereno" che né le parole di Silvio Berlusconi né quelle del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, riescono a garantire. Il presidente dell’Anm, Luca Palamara è di poche parole, dice di non volersi pronunciare. "Vedranno gli organi competenti quali saranno le valutazioni da compiere - spiega il numero uno dell'Anm - ma il presupposto è che il tema venga trattato con la giusta serenità". Serenità che, secondo il presidente dell’Anm, non viene garantita dal premier: "No, come non lo è stata sabato quando ha parlato il ministro (al congresso delle Camere Penali, ndr)".

Ghedini: "L'Anm fiancheggia opposizione di sinistra" "Che un magistrato come Cascini, quale segretario dell’Anm, disprezzi in modo così conclamato una dichiarazione del presidente del Consiglio dimostra e il grado del suo senso istituzionale, e come tale organizzazione altro non sia che un gruppo sindacale di fiancheggiatori dell’opposizione di sinistra". Lo sottolinea in una nota il parlamentare del Pdl e legale del premier, Niccolò Ghedini, parlando del lodo Alfano. "Le contestuali dichiarazioni dei magistrati in servizio politico permanente quali Casson e la Finocchiaro - avverte l’esponente azzurro - dimostrano ancor più tale saldatura. La magistratura cerca attraverso le pretestuose e incredibili vicende giudiziarie del presidente Berlusconi di screditare l’operato del governo.

Vi è che alcuni - conclude - tentano di mantenere i privilegi e lo strapotere dell’unica vera casta ovvero proprio la magistratura che si ribella a qualsiasi regola che la ponga davvero come dovrebbe al servizio dei cittadini e non già di una parte politica". 

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica