Milano - Dica qualcosa di... Milan. Basta una preghiera, infilata nella tradizionale telefonata di auguri recapitata ad Arcore, per vincere, nel giro di un paio di ore, tutte le resistenze ed ascoltare la voce squillante di Silvio Berlusconi al telefono. «Ho davanti un 2009 terribile» chiosa prima di sintonizzarsi sul vecchio amore che non si scorda mai. Pronto anzi a discutere di gol e di strategie tattiche del «caro, vecchio, paralitico Milan» che infiniti successi addusse ai rossoneri scanditi dai 22 anni indimenticabili di presidenza. A dispetto di un fastidioso mal di schiena, «mi tormenta da 4 mesi», del quale comincerà a prendersi cura oggi in una clinica a Milano.
Presidente Berlusconi: contento di come ha chiuso l’anno il Milan?
«Un amico malizioso, dopo la partita, mi ha chiamato al telefono e mi ha detto: quando Ancelotti schiera il Milan che predilige Berlusconi, il Milan vince alla grande. Io l’ho corretto al volo: Carlo è un ottimo tecnico e nutro nei suoi confronti un sincero affetto. È vero però che la formazione da lui schierata contro l’Udinese è quella che io gradisco: garantisce gol e spettacolo. Il pubblico è tornato a casa deliziato quella sera: negli occhi aveva le trame d’attacco realizzate a gran velocità».
In tribuna c’era anche Beckham: cosa pensa dell’operazione?
«Che giornali e televisioni, questa volta, non si possono certo lamentare: più mediatica di così non si può. Devo aggiungere che è stata una sorpresa anche per me, diciamolo pure, è stato il “cadeau” di Galliani».
Ma l’inglese sarà utile alla patria milanista?
«Già immagino un centrocampo con Beckham sul centro-destra, Pirlo al centro, e Seedorf sul centro-sinistra: subiremo qualche gol ma ne possiamo fare altrettanti. Il punto semmai è che rimarrà con noi poco meno di tre mesi».
E che mancherà Gattuso...
«È la nostra spina in gola. Quest’anno abbiamo subito tanti infortuni eccellenti e ne stiamo pagando le conseguenze. Alcuni sono figli della sfortuna, altri invece sono da addebitare a qualche durezza di troppo. Sulla questione bisognerebbe ottenere una maggiore attenzione da parte degli arbitri: tutelare la salute delle grandi stelle del calcio italiano dev’essere uno degli obiettivi dichiarati della prossima stagione».
Milan senza Gattuso e senza Nesta: non sembra molto preoccupato...
«Rino è un vero guerriero e tornerà più forte di prima. Per Nesta le notizie non sono affatto incoraggianti e forse dobbiamo prepararci a fare a meno del suo contributo anche per i prossimi mesi. Chiederemo al nostro capitano Paolo Maldini un supplemento di abnegazione nell’attesa che si possa utilizzare a pieno regime l’ultimo rinforzo arrivato dal Brasile, Thiago Silva. Pregusto la gioia di vederlo all’opera: sarà un’altra perla della nostra preziosa collana brasiliana».
È vero che è stata anche questa una sorpresa per Silvio Berlusconi? I brasiliani di Milanello, Kakà in testa, risultano entusiasti.
«Ho un’agenda di impegni che non mi consente di essere sempre aggiornato sulle vicende del Milan ma ho chiesto informazioni al presidente del Brasile Lula che è stato mio ospite a Roma nei mesi scorsi. Me ne ha parlato benissimo: sostiene che si tratta di un vero talento e che è risultato il migliore del campionato brasiliano».
Se Beckham, Pirlo e Seedorf rappresentano il suo centrocampo ideale, in attacco quale trio sceglie?
«Pato punta centrale, Ronaldinho mezza punta a sinistra, Kakà mezza punta a destra: un trio formidabile».
Alcuni tifosi si aspettano a gennaio un intervento riparatore sul mercato per rinforzare la rosa: ce lo può confermare?
«Per i dettagli dovete chiedere a Galliani. Io posso solo ricordare il precedente in materia: durante la campagna elettorale avevo promesso ai tifosi che avrei portato Ronaldinho a Milanello e ho mantenuto l’impegno. Poi le performance del brasiliano hanno smentito taluni giudizi affrettati espressi sul suo conto».
Presidente Berlusconi, lei passa per un estimatore di Dida: come giudica le prove di Abbiati?
«L’uno e l’altro raccolgono il mio consenso. Immaginavo che Dida, risolti i suoi acciacchi fisici, sarebbe tornato all’antico splendore. Ma Abbiati, partito subito titolare, ha fatto benissimo. Lo dico francamente: è una scelta che lascio volentieri ad Ancelotti».
Con una squadra così, sarà
possibile dare la caccia all’Inter?«Dipenderà dalla fortuna e dalla continuità dei risultati. Di sicuro ci divertiremo. E sapete che vincere e convincere è stata la missione principale affidata al mio Milan».
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