Berlusconi ci crede: «Expo, i soldi ci sono»

Il «piano industriale di Expo è pronto. E anche la «lettera di presentazione e garanzia» da inviare a Parigi al Bie. Testimonianza del «pieno sostegno del governo» e del premier Silvio Berlusconi che ha anche promesso un investimento personale in un progetto. C’è poi l’assegno di 3,2 milioni di euro che il governatore Roberto Formigoni ha chiesto alla Regione di staccare dopo la polemicuccia dell’altro giorno con la richiesta di «un cambio di passo». Una buona giornata per l’amministratore delegato Lucio Stanca, dunque, che ieri mattina è volato a Roma con il sindaco-commissario Letizia Moratti per la presentazione al Coem (il Comitato di coordinamento di Expo a cui partecipano dieci ministri) delle 300 pagine del dossier di registrazione che Milano dovrà presentare al Bie a fine aprile per ottenere l’assegnazione definitiva. Da Palazzo Chigi, dunque, arriva il via libera. «È un lavoro titanico - le parole di Berlusconi a palazzo Chigi - Ci sono cinque anni, un tempo necessario, ma credo che al termine di un’opera come questa, se va bene, la si può inserire nel casellario dei successi significativo anche della vita professionale». Nessun dubbio sull’importanza dell’evento. «L’Italia avrà l’attenzione del mondo, ci saranno 130 Paesi, dieci organizzazioni internazionali e le dieci maxi regioni. Interesserà tutte le nostre aziende, una vetrina per l’Italia soprattutto per la filiera enogastronomica». Le liti sui fondi? Forse alle spalle. «Abbiamo trovato i soldi necessari che saranno pari a ciò che il nostro erario incasserà col movimento di presenze e affari». E le opere realizzate rimarranno «come punto di attrazione anche dopo». Un «progetto altamente innovativo e che ci vede tutti esposti», ricorda Berlusconi. Se «si era partiti con qualche preoccupazione per un lavoro armonico» oggi «tutte queste difficoltà sono state superate» e il governo «ha garantito il massimo del suo appoggio e del sostegno». Il segreto? «L’importante è che tutti collaborino».
Un evento, non solo per Milano, ma per l’intero Paese, ricorda la Moratti ringraziando per l’appoggio il premier. «Per questo abbiamo firmato un accordo con oltre 40 città perché siano inserite nella promozione artistica di Expo» che, precisa, «non è un evento, ma un percorso che dura diversi mesi». E sottolinea l’interesse di Confindustria che ha consegnato «un testo molto importante che sviluppa i sette sottotemi dossier dal punto di vista imprese». E anche la Camera di commercio di Milano ha creato nove tavoli di lavoro, per coinvolgere oltre 300 opinion leaders, manager e imprenditori.
Ora il problema è il bilancio della società di gestione che ha già accumulato un rosso di 11 milioni di euro. Dopo l’intervento di Berlusconi, secondo il viceministro Roberto Castelli, il problema sarà risolto grazie all’emendamento da approvare in Parlamento e che «permette alla società di usare liberamente il 10 per cento dei fondi statali».

Ma anche il Comune pagherà la quota annuale, tanto che il bilancio di previsione 2010 stanzia 4,7 milioni di euro: 3,2 da versare nel mese di aprile e i restanti uno e mezzo a dicembre. E ieri il presidente del consiglio comunale Manfredi Palmeri ha annunciato che la Moratti sarà in aula ad aprile per un consiglio comunale straordinario da dedicare ad Expo.

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