Politica

Berlusconi: divorzio fatto privato, consenso sale

Il Cavaliere a France 2: "Del divorzio non parlo, è un fatto privato. Ma ho gestito la situazione con classe". Poi sui sondaggi (l'analisi dei dati): "Il consenso per me è al 75%, nonostante i media siano contro. Anche Mediaset". La vera colpa di Silvio? Non è uno snob

Berlusconi: divorzio fatto privato, consenso sale

Roma - Nonostante tutto, la popolarità cresce. "La stampa e la televisione - ha detto il premier Silvio Berlusconi parlando a France 2 - sono contro chi è al potere. In Italia, contrariamente a quello che si pensa all'estero, lo sono il 90% della stampa e praticamente tutte le televisioni. Tutti vogliono mostrare di essere indipendenti". "Anche le sue televisioni?" ha chiesto il giornalista al premier. "Tutti i giorni - ha risposto Berlusconi - dicono qualcosa contro di me, anche le mie".

Divorzio gestito con classe Berlusconi, intervistato dal telegiornale francese delle 20, sfiora soltanto la sua vicenda personale dell'ultima settimana. "Il divorzio è qualcosa di doloroso, sempre. Penso che dovrebbe essere un fatto privato, sul quale nessuno dovrebbe avere il diritto di intervenire". Poi però qualcosa concede: "Gli ultimi sondaggi, al contrario di quello che si può pensare, mostrano ancora un aumento di popolarità per come ho affrontato, direi con una certa classe, questo fatto" ha spiegato il premier rispondendo in francese all'intervistatore.

Popolarità in crescita "L'ammirazione degli italiani è importante - ha proseguito il Cavaliere -, ho la popolarità e l'ammirazione di tre persone su quattro, il 75%. Non male". Poi in serata, incontrando i piccoli imprenditori dell'Italia del fare è tornato sui sondaggi per le prossime europee: "Il Popolo della Libertà è un grande partito, una grande forza politica che in base agli ultimi sondaggi è al 46%". Così Berlusconi, nel corso della cena a villa Madama con alcuni imprenditori.

Il presidente del Consiglio, dopo aver introdotto agli invitati i ministri presenti, ha illustrato il lavoro fatto finora dal governo e dai singoli dicasteri.

Commenti