Roma - "E' una situazione molto
preoccupante e questo è quello che abbiamo portato al Capo
dello Stato". Silvio Berlusconi, dopo l'incontro di un'ora e mezzo con il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano stasera al Quirinale, spiega, assieme agli altri leader della Cdl che erano con lui, le ragioni politiche profonde e le preoccupazioni del centrodestra. Il Cavaliere ribadisce che la richiesta dell'incontro è
stata sentita come "un dovere in seguito alla campagna
elettorale per le amministrative nel corso della quale abbiamo
visto da vicino ciò che pensano gli italiani", vale a dire
"una profonda e diffusa crisi di legittimità di questo
governo". Ma la Cdl non ha chiesto elezioni anticipate, anche se questa è la "via maestra" da seguire per uscire dalla crisi. "No, non è nelle prerogative del
capo dello Stato", ha ribadito Berlusconi.
"Abbiamo detto - ha tuttavia aggiunto - che
per noi le elezioni sono la strada maestra se cade il governo
Prodi, ma è una cosa che ha detto anche un autorevole esponente
dei Ds".
"Napolitano preoccupato, poche leggi dal parlamento" Il capo dello Stato ha mostrato
"sensibilità e attenzione" alle preoccupazioni mostrate dalla
Cdl nel corso dell'incontro al Quirinale e preoccupazione per la
mancata capacità del Parlamento di produrre leggi", ha poi aggiunto Berlusconi.
"Non ci saranno manifestazioni di piazza" Poi il Cavaliere ha assicurato: "No, non abbiamo dato seguito a
quanto ci viene chiesto dalla nostra gente: alle richieste di
manifestazioni di piazza o ad altre richieste di questo genere noi abbiamo
sempre detto di no".
Fini: il rischio è che il discredito di Prodi cada sul paese "Al capo dello Stato ci siamo
permessi di illustrare il rischio che il discredito del governo
Prodi possa diventare presto discredito per tutte le istituzioni
e per l'intero sistema Italia", ha spiegato il leader di An,
Gianfranco Fini, definendo "esaustiva e puntuale" la ricostruzione fatta da Berlusconi
del colloquio al Colle.
"Aggiungo una considerazione - ha detto Fini - che ho svolto
al capo dello Stato che ha una lunga esperienza parlamentare: ci
siamo permessi di illustrargli il rischio che il discredito del
governo Prodi potrebbe diventare presto discredito per tutte le
istituzioni e per il sistema Italia".
"Un rischio - ha concluso - che il capo
dello Stato non può non avere a cuore, ovviamente nel rispetto
delle sue prerogative e competenze".
Bossi: governano contro il Paese, abbiamo chiesto le elezioni "Stanno governando contro il
paese". E' uno dei passaggi del breve intervento del leader
della Lega Umberto Bossi nella conferenza stampa congiunta della
Cdl.
"La gente - ha aggiunto il Senatur - inizia a reagire
pesantemente. Questo governo ha scatenato l'ira dei cittadini".
"Noi - ha ricordato Bossi - abbiamo iniziato a raccogliere
le firme di chi vuole che si vada al voto. In due giorni sono
già una marea e potremo mandarle direttamente a Palazzo Chigi
per fargli capire che la gente lo vuole licenziare perché
governa contro il Paese". E a proposito delle elezioni, il leader della Lega si è differenziato da Berlusconi: "Abbiamo chiesto le elezioni, non
solo io e Berlusconi, ma anche Fini. Tutti abbiamo chiesto le
elezioni".
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