Fra Berlusconi e Veltroni un «patto per l’Italia»: illusione o svolta storica?

Un accordo vero tra grandi forze sembra una favola, ma attraente come tutte le favole, e avrebbe il vantaggio di sparigliare il tavolo. Ma più che punti dovrebbe trattarsi di veri e propri progetti di legge vincolanti, e pubblicamente sottoscritti: sono però scoraggiato quando sento parlare l’opposizione (vedi Rutelli a Porta a Porta), che manca troppo spesso di onestà intellettuale e non rinuncia mai a demonizzare l’avversario. Quali garanzie abbiamo che un accordo di questo tipo non naufraghi nel disconoscimento da parte delle correnti del cosiddetto Partito democratico? Speriamo che qualcuno dal cielo assista le persone di buona volontà.
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La proposta di Berlusconi di un patto elettorale con Veltroni? I miei amici ed io siamo contrari. Evidentemente il Cavaliere non vive a Roma (come me e i miei amici) e non si accorge che la città eterna ha molti problemi anche perché Veltroni non è un buon sindaco. E se amministra l’Italia come amministra Roma? E poi ci sono ovviamente anche altri motivi intuibili. A volte sono un po’ scoraggiato, ma speriamo bene.
R. Rocci e-mail
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L’idea a prima vista un po’ pazza di un accordo elettorale con Veltroni è fantastica. Persegue sicuramente tre notevoli elementi strategici. Con una ampia «coalizione di volenterosi» si otterrebbero i voti per fare finalmente delle riforme strutturali che, credo, altrimenti difficilmente passerebbero anche in un governo di centrodestra, per interessi trasversali e personali della vorace classe politica. La crepa che già esiste tra centrosinistra e sinistra estrema si allargherebbe in maniera insanabile, e in questo caso forse, potremmo dire di aver sconfitto il cancro. Sarebbe questo forse, l’unico modo per dare un segnale di cambiamento alla gente comune.
Giorgio e-mail
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Non so quante copie in più del Giornale oggi siano state vendute grazie al «piano segreto» di Berlusconi, quello che so, però, è che in ogni caso con quel «piano» Berlusconi si giocherebbe sicuramente molti voti (e temo che siano moltissimi) e probabilmente anche la leadership del centrodestra. Da quando è nata Forza Italia ho sempre condiviso e sostenuto tutte le scelte e le decisioni di Berlusconi: questa volta no, anzi oggi per la prima volta ho cominciato a pormi il problema se non sia arrivato il momento di cambiare il leader di Forza Italia (Formigoni, Frattini) e anche del centrodestra.
Remo Arlotti e-mail
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La notizia di un’alleanza post elettorale di Forza Italia con il Partito democratico di Veltroni mi sembra la naturale tappa di una politica seria e responsabile che guarda al bene del Paese. Nel caso di vittoria schiacciante della Casa delle Libertà forse non sarebbe necessaria, ma se Berlusconi non vincesse a mani basse a quel punto sarebbe vitale e obbligatoria questa alleanza per fare alcune cose necessarie e urgenti. Un’alleanza che unisca i due più grandi partiti italiani per una riforma strutturale che darebbe alle istituzioni quella solidità che Berlusconi, impacciato dai suoi alleati, forse non riuscirebbe a fare. Benvenuta questa stagione della responsabilità dei nostri politici.
Lettera firmata e-mail
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L’articolo che allude a un’ipotesi di accordo elettorale con Veltroni secondo me è una provocazione, ma forse merita un commento. Vi dico subito che, a questo punto, le nostre idee, da chiarissime, diventerebbero davvero «confuse» come ha detto il presidente Napolitano. Uno scenario come quello ipotizzato farebbe crollare ogni certezza, smentendo tutto quanto ci siamo sentiti dire in questi anni, con martellante insistenza, circa l’inaffidabilità dei post-comunisti e l’incolmabile distanza che da essi ci separa. Non intendo affatto soffiare sul fuoco, ma credo alla diversità e a una corretta contrapposizione delle forze politiche. Posso assicurare che molti di noi non capirebbero e si chiederebbero perché mai continuare a votare in un certo modo, se non si ha più la certezza di nulla. Una cosa è trovare l’occasionale convergenza su qualche decisione, ben altra è stipulare un accordo di governo. E poi quale prospettiva avremmo di raggiungere un accordo? E quand’anche fosse raggiunto, qual è la probabilità che venga rispettato? Proprio il governo uscente ci ha fornito una lampante dimostrazione del valore che certi personaggi attribuiscono al principio pacta sunt servanda. Se è così difficile stare ai patti con gli alleati, come immaginare che la cosa sia più facile con gli avversari? Vi prego, ditemi che il titolo del Giornale è dovuto al martedì grasso.
Giorgio Badiali - Perugia
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Leggo con apprensione di potenziali accordi per le elezioni con il Pd. Dal nostro punto di vista si tratterebbe di un madornale errore, che tra l’altro porterebbe la destra a votare per soluzioni più determinate come quelle di An o della Lega. Veltroni ha sempre dato prova di «barcamenarsi» politicamente e secondo noi adesso invece servono decisioni importanti e coerenti. Il futuro dell’Italia non può essere condiviso con chi ha sfasciato Roma.
Balestrero e-mail
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No, non sono d’accordo. Sono molto deluso nel vedere che si propone un patto col Pd sul vostro giornale. Prima il voto, poi si vedrà.
Emanuele Bartolini
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Ho letto con interesse l’articolo sull’ipotesi di un «patto per l’Italia» fra Berlusconi e Veltroni. Sotto la logica «nell’interesse del Paese» (in grossa parte andato in malora) sarebbe auspicabile una forte coalizione che, avendo appunto come scopo lo sviluppo del Paese, si dedicasse veramente a riformarlo, e non solo presso le istituzioni statali ma a tutti i livelli del pubblico e privato, ivi compreso il ripristino dell’educazione sociale, la riforma scolastica e universitaria, la riforma della magistratura (la durata dei processi è a livello da terzo mondo), la corruzione, la criminalità organizzata e via dicendo. Per portare avanti un discorso di questa entità ci vuole un governo di grande maggioranza e di simili intenti, che non si può trovare in una coalizione fra tanti partiti (anche se raggruppati nella Casa delle Libertà). Il presidente Berlusconi deve pensare a due cose: a quanto da lui sempre asserito (libertà e benessere per gli italiani) e al lasso di tempo fisico a sua disposizione.
Roberto Mazzarella e-mail
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Ma non l’avete ancora capito che l’unica cosa che noi del centrodestra abbiamo in comune con i sinistri è l’abisso che ci divide? Dialogare con Veltroni & Co. è impossibile, perciò prepariamoci alle elezioni, cerchiamo di vincerle, magari stravincerle senza nulla concedere ai nemici: «una salus victis nullam sperare salutem».
S.F. e-mail
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Se oggi Berlusconi non ci porta alle votazioni perde sicuramente una buona parte del suo elettorato. Io e altre dieci persone abbiamo deciso che se non cade il Parlamento non voteremo per Forza Italia alle elezioni in Friuli (Comune, Provincia e Regione).
Assunta e-mail
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Se Berlusconi troverà un accordo con Veltroni perderà tanti voti, Alleanza Nazionale andrà per i fatti propri e farà bene a farlo, e tutti i voti persi da Berlusconi andranno verso Fini. Siamo stanchi del governo Prodi e non vogliamo provare Walter Veltroni! Noi non vogliamo Veltroni al governo! Non parlo per sentito dire, ma perché vivo la realtà quotidiana. Se esiste un partito trasversale organizzato da forze economiche, esiste anche un partito popolare che tace da troppo tempo aspettando l’ora di votare contro il centrosinistra, la sinistra ed ogni forma politica che si allei con Prodi, Veltroni e compagnia bella. La riforma elettorale non porta a niente, avvantaggia solo Veltroni, perché l’idea della riforma elettorale è la sua! Ma in fondo questa riforma elettorale non cambierà niente!
Carmelo Auteri e-mail
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Le manovre in corso per uscire dalla crisi di governo mi sembrano quanto mai lente, pasticciate e dilatorie, e mi fanno pensare a nascoste attività di aggiramento della legalità, forse per assicurarsi, da parte dei probabili uscenti, residui di agevolazioni, vantaggi, finanziamenti o ultimi accaparramenti di poltrone, prima di lasciare il campo all’elettorato. Cerco di immaginarmi che cosa sarebbe successo, ad opera di centri sociali, anarchici, disubbidienti opportunamente attivati e sobillati, se un qualsiasi presidente della Repubblica avesse permesso una attività di «esplorazione» in caso di sopravvivenza di un governo Berlusconi. Non solo si continua a perdere tempo e ci si riposa ampiamente tra una consultazione e l’altra, o si inventano appuntamenti istituzionali con i più disparati enti e associazioni, ma, anche, si ipotizzano pseudo-orizzonti esplorativi, strani e innovativi, per salvare la patria, quando la patria è proprio da salvare da questo governo appena fallito. Il presidente farebbe bene a richiamare le forze di sinistra alla moderatezza ed al rispetto degli avversari, più del 50 per cento della nazione, ed evitare di soffiare sul fuoco della rivolta e della violenza. Semmai, forse impossibile, se è proprio urgentissimo e importantissimo, Berlusconi e Walter, potrebbero individuare la possibilità di indire, nella stesa tornata elettorale, la possibilità di presentare liste «costituenti» tra le quali votare, specificatamente, un centinaio di costituenti da incaricare per redigere le proposte costituzionali.
Giancarlo Rossi e-mail
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Se adesso Berlusconi (al quale porgo le mie più sincere condoglianze per la perdita della sua amata madre) facesse un patto post-elettorale con Veltroni, contraddicendo quanto finora espressamente affermato, sarebbe un tradimento per tutti quelli che lo sostengono e che hanno atteso questo momento con indicibile struggimento. Mi permetto di ricordare all’onorevole Berlusconi che la sinistra è sempre sinistra in qualunque modo e in qualunque veste si presenti. Personalmente io «non ci sto».
Gianfranco Mattei e-mail
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Non sono del tutto convinto della scelta di Berlusconi di allearsi con Veltroni. Però mi fido del presidente, se ritiene che sia giusto e proficuo lo seguirò e lo voterò ancora una volta. L’unico mio dubbio viene dalla poca fiducia che mi ispirano Veltroni e soprattutto certi altri rappresentanti del suo partito erede del Pci. Mia nonna diceva sempre: «Non fidarti mai di un comunista, anche se è un ex». Ma Berlusconi è l’unico che potrà farmi chiudere un occhio.
Lettera firmata e-mail
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L’idea di una alleanza Berlusconi-Veltroni per una maggioranza parlamentare e relativo esecutivo fortissimi sarebbe un evento storico, anche se in casa Veltroni ci sono purtroppo molte rogne.

Pensando però che l’operazione metterebbe col sedere per terra gli spocchiosi Fini e Casini e darebbe loro la giusta punizione per i danni che hanno recato alla alleanza di centrodestra e al loro «benefattore» politico. L’ipotesi mi entusiasma!
Lettera firmata e-mail

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