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Berlusconi: "Fini? Vuole l'aziendina" Bossi: "Ora andiamo avanti a lavorare"

Berlusconi al Forum internazionale della democrazia in corso in Russia: "Il governo andrà avanti. I problemi? Solo piccole questioni di alcuni professionisti della politica". Poi attacca la magistratura: "Ha raggiunto un potere che non ha limiti". Bossi: "Andiamo avanti con il lavoro e non ci pensiamo più". Fini: "Durata legislatura non è in discussione"

Berlusconi: "Fini? Vuole l'aziendina" 
Bossi: "Ora andiamo avanti a lavorare"

Mosca - Il presidente del Consiglio sceglie il World Political Forum di Yaroslavl per togliersi alcuni sassolini dalle scarpe e ribadire dei concetti chiave sulla crisi politica italiana. In primo luogo Berlusconi si mostra ottimista dicendosi certo che il governo andrà avanti per i prossimi tre anni, sino alla fine della legislatura. Ci sono state, precisa il premier, "solo piccole questioni". Poi se la prende con Fini: "Vuole solo la sua aziendina". Infine torna ad attaccare la magistratura: "Nel mio Paese la magistratura ha raggiunto un potere che non ha limiti. La magistratura deve essere potere dello Stato e non ordine dello Stato". Dall'Italia, poi, c'è il leader leghista Umberto Bossi a fargli la sponda: "Visto che non si può andare alle elezioni, meglio andare avanti e lavorare e non pensarci più".

Il governo andrà avanti Berlusconi liquida sprezzantemente lo sconto interno alla maggioranza: "Sono piccole questioni di professionisti della politica che vogliono la loro piccola aziendina politica per poter contare ma che non toccano la governabilità", dice in Russia. Il presidente del Consiglio si dice quindi convinto che "andremo avanti tranquilli". La parentesi di politica italiana, spiega il premier, è dovuta al fatto che al convegno internazionale "molti miei amici mi hanno chiesto preoccupati che cosa sta succedendo in Italia. Ecco, ora chiudo questa parentesi e spero di aver chiuso anche le preoccupazioni dei miei amici". D’altronde, aggiunge, "con il cambio della legge elettorale è stata raggiunta la governabilità: abbiamo avuto 5 anni di governo, e ora andiamo avanti per altri 5 anni". 

Bossi rinuncia al voto "Visto che non si può andare alle elezioni, meglio andare avanti e lavorare e non pensarci più". Dopo la cerimonia dell’ampolla al Monviso, Bossi archivia definitivamente il capitolo elezioni. Poi, il Senatur ribadisce che la Lega Nord sarà leale nei confronti del governo e a chi gli domandava come immagini una maggioranza allargata, non ha risposto, limitandosi a ripetere il gesto del dito medio. Portato a casa il federalismo, che passerà a giorni, la prossima battaglia del Carroccio è il decentramento, ossia lo spostamento dei ministeri da Roma nelle principali città italiane. "Dopo il federalismo non è finita la battaglia - spiega Bossi - inizia subito dopo quella per portare democraticamente i ministeri da Roma nelle principali città. Non capiamo perchè tutto debba finire a Roma. Ci sono anche i nostri ragazzi ed i ministeri portano lavoro e soldi, abbiamo deciso di cambiare e di portarli anche a Milano, a Venezia e Torino, ad esempio". Alle critiche che questa proposta ha già sollevato, Bossi replica: "Mica tutto può stare a Roma. In tutta Europa i ministeri li hanno spostati dalla capitale alle altre città. Lo hanno fatto anche in Inghilterra e non è morto nessuno, è venuta solo un po di democrazia in più".

Se Stato chiede più del 50% cittadino rapinato Lo Stato deve chiedere ai propri cittadini non più di un terzo del proprio reddito: se le tasse sono più alte "il cittadino vive le tasse come un furto o una rapina". "Io da cittadino liberale - è il ragionamento del presidente del Consiglio - ho sempre pensato che un cittadino sente le tasse come giuste per ciò che lo Stato svolge in favore del cittadino". E per Berlusconi "è giusto un terzo" del reddito di un cittadino: "Se lo Stato ti chiede di più è eccessivo, se è più del 50% come succede in alcuni Paese il cittadino lo sente come un furto o una rapina". Dunque, è la conclusione, "importante per uno Stato democratico è che la richiesta del fisco sia equa, un terzo di quello che guadagna un cittadino".

Pci finanziato dall'Urss Mani Pulite portò alla dissoluzione di tutti i partiti democratici e spianò la strada al potere al partito comunista, che non era democratico e che era stato finanziato dall’Urss: è uno dei passaggi del discorso del premier. "La magistratura italiana è intervenuta pesantemente nella vita democratica del nostro paese. Nel 1993 Mani Pulite portò alla dissoluzione di tutti i partiti democratici e la magistratura politicizzata e di sinistra aprì la strada al potere del partito comunista, che non era ancora democratico". Berlusconi ha inoltre ricordato che il Pci era finanziato dall’Urss: "Oltre il 60% dei fondi ai partiti comunisti stranieri andavano al Pci". 

Il riferimento a Don Verzè In Russia Berlusconi parla anche "di una istituzione italiana che parte dall’iniziativa di un sacerdote magico di 90 anni ed è la più grande organizzazione di sanità italiana che ha l’obiettivo di aumentare la vita media a 120 anni. ’Per arrivare a questa ulteriore permanenza di ognuno di noi su questa terra - racconta il presidente del Consiglio - lo sforzo che dobbiamo fare è che ci sia su questa terra democrazia".

Fragilità dei governi italiani "Abbiamo avuto 20 anni di regime mussoliniamo - dice Berlusconi - e quando finì a seguito della Grande Guerra e della liberazione da parte dell’esercito russo da un lato e degli alleati dall’altro, i padri costituenti erano preoccupati che tornasse un regime e non diedero poteri al governo e al capo del governo ma li ripartirono tra Parlamento, Capo dello Stato e Corte Costituzionale. Questo - è il ragionamento di Berlusconi - dà all’Italia una difficoltà enorme nell’agire perchè il governo non ha possibilità immediate di intervento ma deve fare passare tutto attraverso l’approvazione delle Camere. Succede così che i governi sono sempre stati molto fragili, a scapito della governabilità, e i governi precendeti al mio sono durati in media 11 mesi".

Droga: sanzioni anche per chi la usa "Sanzioni forti" per chi consuma stupefacenti, magari anche per un periodo limitato a tre anni. È la proposta del presidente del Consiglio per contrastare i narcotraffici. Berlusconi ha premesso che si tratta di un suo "convincimento personale", e ha poi spiegato: "Se c’è produzione di droga il traffico ci sarà sempre, e ci sarà sempre produzione se sempre ci sarà consumo". E dunque "credo che le democrazie dovrebbero per un periodo, anche contingentato magari a tre anni, decidersi a mettere delle sanzioni forti anche sul consumo di droga personale, individuale. Solo così potremo non avere consumo di droga, il che comporterà che non ci sia produzione e dunque traffico".

L'accordo Nato-Russia Non poteva mancare, nel discorso del premier, un accenno alla politica internazionale, con particolare riferimento ai rapporti tra la Federazione russa e l'Occidente: "Portai avanti il discorso della vicinanza dell’Europa, degli Stati Uniti e dell’Occidente tutto al vostro Paese - rivela Berlusconi - insistendo affinché si potesse stipulare un accordo di collaborazione all’interno del’Alleanza atlantica ed ebbi la possibilità di realizzare questo progetto.

Nel 2002 a Pratica di Mare si ebbe il primo Consiglio 19 più uno con la patecipazione del vostro presidente Vladimir Putin a quel Consiglio e si firmò un accordo che scrissi personalmente, che prevedeva una collaborazione tra i Paesi della Nato e la Federazione russa nel settore militare, nella lotta contro il terrorismo internazionale".

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