Berlusconi già operato negli Usa: intervento perfettamente riuscito

Il Cavaliere, che ha subìto un’operazione al cuore, sarà ricoverato nella clinica di Cleveland fino a giovedì. L’ospedale: «Un caso di routine». L’ex premier scherza: «Stavolta Bossi s’è fatto rubare la scena da Cossiga»

nostro inviato a Cleveland

Sono circa le 10.30 del mattino, ora di Cleveland, quando Silvio Berlusconi viene preso in consegna dall’équipe medica della Clinic Foundation, uno dei centri all’avanguardia nel mondo per la cura delle malattie cardiache. Alla fine, dunque, il Cavaliere cede alle insistenze degli specialisti - e in primo luogo del suo medico personale Alberto Zangrillo, primario dell’ospedale San Raffaele di Milano - e si sottopone a un intervento di correzione del ritmo cardiaco. Niente di preoccupante, se l’operazione (l’installazione di un pacemaker o, forse, un’ablazione) non dura più di mezz’ora, peraltro in anestesia locale. Ma dopo il malore di Montecatini, secondo tutti gli specialisti consultati in queste settimane l’intervento si era reso necessario, al di là delle resistenze di Berlusconi. Ed è stato proprio lo scetticismo del Cavaliere a consigliare questo ulteriore consulto in terra americana, con l’assicurazione che se il responso non fosse cambiato l’intervento si sarebbe fatto immediatamente. E così è stato, visto che l’équipe del professor Andrea Natale, luminare italiano e direttore del Centre for atrial fibrillation (Natale è stato incluso fra i migliori medici statunitensi nella classifica del 2004) non ha voluto perdere un attimo, nonostante - fanno sapere fonti dell’ospedale - «il quadro clinico sia risultato migliore di quanto si pensava».
L’ex premier è arrivato a Cleveland domenica e dopo 24 ore di controlli si è deciso subito di procedere senza indugio, anche perché alla Clinic Foundation sono abituati ai pazienti «famosi», così non è un caso che il grosso complesso, che ospita la clinica fin dagli anni Venti, non sembri affatto in imbarazzo per la presenza del Cavaliere. Che in un qualsiasi ospedale italiano attirerebbe centinaia e centinaia di curiosi, mentre nel cuore dell’Ohio passa quasi inosservato. Il quasi è obbligatorio, perché una fonte della clinica Usa - sotto garanzia di anonimato perché rischierebbe il licenziamento per violazione delle severissime norme che negli Stati Uniti regolano la privacy dei pazienti - rivela che: «L’uomo più ricco d’Italia ha subito da noi un semplice intervento di routine». La fonte non sa che quell’uomo è Silvio Berlusconi. Nessun dettaglio sull’operazione viene diffuso perché - come conferma Michelle Bolek, portavoce dell’Heart Center di Cleveland, la legge statunitense non consente la divulgazione di notizie senza il consenso esplicito del paziente. Così, l’unica notizia che trapela dal centro adagiato sulle rive del lago Erie, è che «l’intervento è perfettamente riuscito».
Il leader di Forza Italia accompagnato oltreoceano dal suo assistente Valentino Valentini, dovrebbe restare in clinica fino a giovedì. Di ottimo umore, il Cavaliere, dopo l’intervento ha già ricevuto e fatto più di una telefonata con l’Italia. Più volte si è sentito con il suo portavoce Paolo Bonaiuti, con il quale ha scherzato sulla sortita domenicale di Umberto Bossi, che in comizio a Milano, aveva annunciato la partenza del Cavaliere per gli Stati Uniti. «Oggi però - ha scherzato Berlusconi nel corso delle sue telefonate - Umberto si è fatto levare la scena da Cossiga». È stato infatti l’ex presidente della Repubblica ad annunciare per primo la buona riuscita dell’intervento di Berlusconi. Subito dopo lo «scoop» di Cossiga, è arrivata la conferma dell’operazione con un comunicato della presidenza di Forza Italia. «Alle 16.30 (ore 10.30 del mattino negli Usa) allo Heart Center di Cleveland è avvenuto l’intervento cardiochirurgico, necessario per la correzione di un disturbo del ritmo, al quale è stato sottoposto il presidente Berlusconi, dopo che sono stati completati gli accertamenti previsti. Il professor Andrea Natale, a capo dell’équipe medica, conferma che l’operazione è perfettamente riuscita e segue il normale decorso post-operatorio».
Il campus della clinica ospita un albergo collegato all’Heart Center attraverso una passerella, la «Sky Walk» che tutti possono percorrere. Da qui si entra in sala d’attesa per la registrazione dei pazienti al reparto F30, quello della cardiologia, dove c’è la sala d’attesa e due schermi al plasma sintonizzati sulla Cnn. Nessuna notizia su Berlusconi, nessuno l’ha visto passare da qui. Il Cavaliere forse ha seguito un altro percorso, quello che dà l’accesso ai piani per i pazienti vip.

Perché qui a Cleveland sono abituati ad aver a che fare con le celebrità, ospitano la sede del museo del rock and roll, il mitico Hall of fame, ma il culto della privacy qui in America è più forte della fama, anche se sei «l’uomo più ricco d’Italia».

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