Di Pietro insiste, però alla fine ammette: «Il governo Berlusconi esiste ed esisterà». Perché «il sistema dinformazione italiano si ostina a propagandare o questuomo o unalternativa a questuomo inesistente, dilaniata da bassezze e guerre intestine, incapace di offrire una visione del futuro, che nicchia una volta verso Cuffaro e laltra verso Galan». E parte allattacco dellalleato Veltroni: «Quando era riformista, fu daccordo su questa posizione, e in virtù della comune visione accettammo di unirci in coalizione». Una linea che costò la testa al povero Uòlter. Ma ora Di Pietro dimentica e colpisce duro: «LItalia dei valori mantenne la parola di fare opposizione, che divenne lunica; lei fece la parte dellagnello sacrificale».
Tonino oggi soffende, non dimentica, e presenta il conto a Walter. «La colpa dei mali del Paese non è tutta di Silvio, dice Veltroni e fa bene, ma laccenno di buonsenso sciama nel prosieguo: ma anche di dirigenti del Pd e di Di Pietro. Mi aspettavo ci mettesse anche Grillo, nel suo ultimo colpo di coda, lex-Veltroni riformista. E invece no: Beppe è stato graziato dallo scaricabarile».
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