Gubbio - "Qualcosa mi dice che questa
maggioranza imploderà presto: dopo di che, noi dovremmo
raccogliere i frutti del nostro lavoro con elezioni immediate.
Si dovrà andare immediatamente al voto". Lo ha detto il leader
di Forza Italia, Silvio Berlusconi, nel suo intervento al
seminario di Gubbio. Gli ultimi sondaggi dicono che
il centrodestra è al 55,7%, contro il 44,1% del centrosinistra;
e mentre il Partito democratico "é fermo al 27%", Forza
Italia è arrivata al 32,7%. Lo ha detto il leader di Forza
Italia, Silvio Berlusconi, nel suo intervento al seminario di
Gubbio. Quanto al gradimento personale, l'ex premier ha detto di essere al 63%.
"No assoluto a un governo istituzionale" "Il patto che avevo proposto subito
dopo le elezioni adesso è irriproponibile. Dico assolutamente
no all'ipotesi di un governo istituzione perché se cade Prodi
si va direttamente alle elezioni: questa ne è la
dimostrazione". Così Silvio Berlusconi a
margine del seminario di Gubbio ha chiarito un passaggio del suo
intervento a proposito del dopo Prodi.
"Paese sfinito da tasse e crimini" Silvio Berlusconi torna ad
attaccare così governo e maggioranza, accusando l'esecutivo Prodi di
aver "sfinito" il Paese e di averlo messo sotto un
"tallone".
"Il Paese è sfinito e non ne può più, ne siamo tutti
testimoni", ha detto il leader di Fi nel corso del suo lungo
intervento al seminario di Gubbio.
"L'attuale governo, nato dall'assemblaggio di un cartello
elettorale senz'anima e senza nobiltà politica, sta ponendo il
suo tallone sui cittadini che considera dei sudditi e li tratta
alla stregua di sconsiderati evasori", ha attaccato il
Cavaliere. "Quello di Prodi - ha proseguito Berlusconi - non è
un governo, ma un controgoverno, un governo delle
controriforme" come dimostra il "programma scellerato e
controriformista" che hanno sottoscritto.
"La casta - ha detto l'ex premier rivolto alla platea di
parlamentari e sostenitori di Fi -, l'unica vera casta sono
loro: la casta che acquista le case nel centro di Roma a prezzi
di favore e con la stessa disinvoltura occupa tutte, tutte le
istituzioni della Repubblica, senza neanche un pieno e legittimo
mandato popolare".
"La crisi italiana - ha proseguito il Cavaliere nella sua
requisitoria - è precipitata dopo le ultime elezioni e si sta
avvicinando a una spirale pericolosa perché Prodi e la sinistra
hanno voluto governare l'Italia con una maggioranza risicata".
Il tasto del fisco è stato quello su cui Berlusconi ha
battuto maggiormente: "Sentire Prodi parlare di tregua fiscale
é stata una assurdità senza precedente e infatti i suoi
padroni della sinistra radicale lo hanno immediatamente
smentito".
Bisogna, ha continuato, "interrompere subito il circuito
perverso della sinistra che per cultura storica non capisce che
il fisco oppressivo è un vero e proprio attentato alla libertà
dei cittadini". Insomma, ha detto, "dobbiamo rispondere subito
e con fermezza". Ora, ha aggiunto, "vogliono perfino tassare
le opere sociali della Chiesa, mentre mantengono tutti i
privilegio per i sindacati e per le cooperative rosse. Quelle
coop che sono delle vere e proprie centrali finanziarie per il
partito".
"Grande centro progetto antistorico e illusorio" "C'é un ostacolo sulla strada
del bipolarismo: la nostalgia del centro, il progetto, il sogno,
l'ambizione di ricostruire una forza politica in grado di
condizionare il centro. Ma è illusorio individuare il centro
come lo spazio in cui tutto si compone e tutto è virtuoso" e
in ogni caso "non si può dare vita ad un partito di centro
senza Forza Italia: se lo si vuole fare lo si deve fare con
noi". Silvio Berlusconi chiude seccamente ogni spazio politico: "Non c'é spazio per manovre di frontiera che sarebbero
antistoriche e datate".
Prodi: riforma elettorale non significa elezioni Che ci sia bisogno di una nuova legge
elettorale non c'é dubbio, ma questo "non è un buon motivo
per chiedere elezioni anticipate". L'altolà arriva dal
presidente del Consiglio Romano Prodi che ha aperto così il suo intervento all'inaugurazione della Fiera del Levante di Bari.
Segnale
chiaro in vista di un autunno che avrà la riforma del sistema
elettorale fra i primi punti dell'agenda politica. Uno stop a
quanti, nell'opposizione ma anche nella maggioranza, hanno
invece legato in qualche modo i due passaggi.
Il Professore spazza subito via i dubbi e chiarisce che se
non vuole tornare alle urne non è certo per il gusto del
potere, ma perché la "continuità nell'azione di governo è
una condizione indispensabile per affrontare i problemi
dell'Italia, per il suo ritorno alla normalità. E anche gli
italiani - è convinto Prodi - questo ormai l'hanno capito.
Dopodiché, è chiaro che occorre cambiare il 'porcellum' varato
dal centrodestra, perché solo così si possono "superare gli
elementi di instabilità e frammentazione".
Normalità, serietà: questo è quello che desiderano i
cittadini per vivere "finalmente - sottolinea Prodi - in un
Paese dove non contino gli annunci, ma le azioni concrete".
Berlusconi: il governo cadrà, presto al voto
Il leader della Cdl: "Gli ultimi sondaggi dicono che siamo 55,7%, il centrosinistra è al 44,1%. Pdl federato la la Lega. Grande centro progetto aantistorico". Poi attacca: "Paese sfinito da tasse e crimini". E Prodi avverte i suoi alleati: nuova legge sì, voto no
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