Berlusconi jr e l’eredità di famiglia «Quel che decide papà va benissimo»

nostro inviato a Montecarlo

Barbara aveva detto: «Se mio padre è un uomo giusto, di lotte per il patrimonio non ce ne saranno». A distanza di mesi, Pier Silvio commenta: «Quello che decide mio padre va benissimo». Il primogenito del premier, a capo del ramo televisivo delle aziende di famiglia, nonostante sulle vicende private sia un uomo molto schivo, non si sottrae alle domande dei giornalisti convenuti a Montecarlo per il lancio di una nuova offerta di Mediaset Premium (la pay tv del Biscione): i film «on demand», a richiesta.
A cena, nonostante i suoi collaboratori cerchino sempre di frenarlo, si lascia un po’ andare. È stata un’estate infernale per lui e la sua famiglia, con il padre tutti i giorni sui giornali in mezzo a escort e veline e, soprattutto, con l’annuncio a mezzo stampa del divorzio voluto da Veronica, seconda moglie del premier e madre dei tre fratelli minori di Pier Silvio. Divorzio che ha aperto un braccio di ferro sulla divisione del patrimonio tra i cinque figli. Con alcune indiscrezioni secondo cui Barbara vorrebbe entrare in Mondadori. Il vicepresidente Mediaset getta acqua sul fuoco: «È un problema che non mi pongo minimamente», chiarisce. E confida che, come ovvio, è stato un periodo molto duro: «Sono stati sei mesi di sofferenza. Penso alla magistratura, ai giornali...». Un clima che «fa male a me e fa malissimo a mia sorella Marina. Forse perché io sono iper-operativo, sono sempre concentrato sul mio lavoro, mentre lei rappresenta più la holding di famiglia». Commenta anche le «dieci domande» di Repubblica e le risposte date dal premier a Bruno Vespa nel suo ultimo libro anziché al quotidiano: «Perché, pensate che se avesse risposto direttamente a D’Avanzo, avrebbero smesso di porgliele?», ha detto ai giornalisti. Ma poi, con un sorriso, ha appuntato la spilletta di Mediaset Premium sulla giacca della cronista di Repubblica: «Mi raccomando, la tenga!».
Si passa poi alla recente sentenza sul lodo Mondadori, che ha condannato la Fininvest a risarcire 750 milioni la Cir. «La sentenza non ha avuto nessun impatto su Mediaset: siamo in condizioni di difenderci bene. Certo la reazione in Fininvest e quella mia personale è stata brutta: abbiamo vissuto tutto come un sopruso assoluto». Sui dissidi nella maggioranza di governo e sulla possibilità che si vada a elezioni anticipate, il figlio del premier non si è sbilanciato: «Non mi fate parlare di politica». Una battuta, però, se l’è lasciata scappare: «Mio padre molla? Non esiste!».

Nessuna preoccupazione, infine, sulle ipotesi di vendita di Villa Certosa, la residenza del premier nel mirino per le feste con molte ragazze: «Non ne so niente», ha premesso. «Ma non vado mai in Sardegna. Per me non sarebbe un problema».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica