Politica

Berlusconi: l’Unione perderà voti al Senato

«Il primo vero appuntamento è la Finanziaria. Sarà fatta di sole tasse»

Adalberto Signore

da Roma

Il colpo di scena arriva durante un collegamento telefonico con i vertici di Forza Italia riuniti a Cortina d’Ampezzo per una tre giorni di seminari. Quando per la prima volta Silvio Berlusconi ammette pubblicamente quello che da tempo si vocifera negli ambienti azzurri. «Sì, dopo i risultati elettorali - confessa - ho avuto una fase di depressione molto profonda, seguita da un periodo di rigetto della politica, dei giornali e delle televisioni». Parole che colgono in contropiede i presenti, non tanto perché la fase buia del Cavaliere non fosse a loro nota, quanto per il fatto che Berlusconi non pare avere alcuna difficoltà a raccontarla.
Fino a ieri, infatti, il leader di Forza Italia non aveva mai neanche accennato al suo distacco estivo dalle cose della politica. Che a fine agosto, complice anche una brutta influenza, lo aveva portato a considerare il suo rientro sulla scena al Meeting di Rimini più un peso che un piacere. Lo sa bene Roberto Formigoni, costretto a fare intervenire in extremis Gianni Letta dopo che a poche ore dal suo intervento il Cavaliere aveva fatto annullare il volo che lo doveva portare dalla Sardegna a Rimini. E allo stesso modo andò anche a inizio settembre, quando decise di rinunciare - questa volta senza ripensamenti - al faccia a faccia con Francesco Rutelli in programma alla festa della Margherita di Caorle. E in dubbio fino all’ultimo è stata anche la sua partecipazione al seminario di Forza Italia a Gubbio la settimana scorsa, confermata solo a poche ore dalla chiusura dei lavori. Da ieri, però, le cose sembrano aver preso un altro verso. E forse il vero rientro sulla scena politica di Berlusconi sta proprio in quell’ammissione così schietta: «Sì, ho avuto una fase di depressione molto profonda». Il segnale più evidente, più delle sue stesse rassicurazioni, che il periodo nero sembra ormai alle spalle. «Ora - dice Berlusconi - ho superato tutto questo, ora sono assolutamente convinto che dobbiamo impegnarci in un’opposizione inflessibile. Per rispetto dei nostri elettori, ma anche per quelli che hanno votato a sinistra e si sono resi conto dell’errore fatto». Al punto che quando torna sul «milione di voti che ci sono stati sottratti», per la prima volta lo fa con un certo distacco e senza troppe rimostranze: «Inutile recriminare sul passato, pensiamo al futuro». Il Cavaliere dice di voler rientrare nella mischia da subito, perché «bisogna approfittare di tutte le occasioni». A partire dalle «prossime elezioni amministrative di primavera». «Dobbiamo politicizzarle - spiega - e cominciare la nostra rivincita che, sono sicuro, arriverà presto». E ancora: «Confermo il mio personale impegno a dare tutto me stesso».
Poi Berlusconi torna sul futuro di Forza Italia e della Cdl. Agli azzurri chiede di «mettere al bando i personalismi», così da «rilanciare» il partito. E invita il centrodestra all’unità. «Con gli alleati - dice - ci vuole pazienza. Ora dobbiamo superare ogni divisione». Insomma, nessuna polemica con l’Udc nonostante le critiche arrivate da Fiuggi. «Anche nei cinque anni del nostro governo - spiega - ci sono state polemiche tra di noi. Ma le abbiamo superate e sono convinto che lo faremo anche oggi». Poi, rilancia ancora una volta il partito unico: «Dobbiamo dare vita a un grande partito delle libertà e favorire la nascita sul territorio dei circoli. Così, quando sarà il momento, anche noi potremmo fonderci con questo movimento nascente».
Il primo vero appuntamento politico, però, Berlusconi lo individua nella Finanziaria, che «sarà la fiera delle addizionali». «Non sarà di tagli fiscali - spiega - ma di tassazione». Per esempio la tassa di successione che, dice, «colpirà la parte più dinamica dell’imprenditoria italiana, cioè le aziende familiari». Insomma, «si preparano provvedimenti coerenti con i fanatismi della sinistra estrema di fronte ai quali Ds e Margherita non avranno la forza di opporsi». Il Cavaliere, però, non nasconde un certo ottimismo sulla possibilità che al Senato la maggioranza venga meno. E confida in «sorprese positive» grazie a «galantuomini di sinistra che potrebbero portare a un restringimento della maggioranza». «E non credo - aggiunge - che nessuno dei nostri eletti passerà con questa sinistra». Tutto con il conforto dell’ultimo sondaggio.

Che - assicura - dà «la Cdl in vantaggio di sei punti sul centrosinistra».

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