Milano - Mercoledì nero per le
Borse europee, che terminano in picchiata una seduta molto volatile, in cui sono stati
bruciati 340 miliardi di capitalizzazione. A frenare i pesanti ribassi non è bastato l’intervento
coordinato delle banche centrali, Bce, Fed e Banca d’Inghilterra comprese, che hanno
tagliato i tassi di interesse in risposta al peggioramento della crisi. La seduta era iniziata con
fortissimi cali, sulla scia delle chiusure pesanti di ieri a Wall Street e di oggi sui mercati
asiatici: il taglio dei tassi è servito a dare ossigeno ai listini, che hanno ridotto per poco le
perdite e sono tornati in fortissimo calo dopo l’apertura negativa di Wall Street, per poi
chiudere con un tonfo. A sollevare i listini non è servito nemmeno il piano di intervento del
governo britannico per le banche, che prevede una nazionalizzazione parziale di otto istituti
per otto miliardi di sterline. Il Cac40 ha chiuso in calo del 6,39%, il Dax del 5,88%, il Ftse100
del 5,88%. Tra i settori, tutti in deciso calo, affondano le materie prime (Eurostoxx -12%) e le
banche (-6,76%), ma vanno male anche le utilities (-5,26%).
Piazza Affari, giornata nera Un altro tracollo per la Borsa valori, che non reagisce al taglio dei tassi deciso dalle banche centrali e chiude in netto arretramento. L’indice Mibtel finisce con un ribasso del 5,72%, a 16.793 punti, mentre l’S&P/Mib perde il 5,71% e l’All Stars il 5,64%. Il ribasso di martedì di Wall Street ha indirizzato in negativo la seduta già dall’avvio per Piazza Affari e tutte le borse europee. A metà seduta si è concretizzato il recupero (dopo il -7,3% della mattina) con il Mibtel che riduceva il calo fino a un -0,4% in concomitanza con la notizia del taglio concertato dei tassi di mezzo punto. Poi di nuovo il buio, mentre anche Wall Street dimostrava alta volatilità.
Tonfo di Unicredit: -12,58% Maglia nera fra le blue chip per Unicredit che ha ceduto il 12,58% scendendo sotto quota 2,5 a 2,445 euro con scambi pari al 2,2% del capitale. Questo nonostante le rassicurazioni sul prevedibile buon esito dell’aumento di capitale e sulla qualità del portafoglio Abs da parte del numero uno Alessandro Profumo, intervenuto a Londra a un conference organizzata da Merrill Lynch. Sempre fra i finanziari in forte calo Bpm (-8,1%), Alleanza (-7,8%), Intesa Sanpaolo (-5,84%) ieri al riparo dalle vendite, Mediobanca (-3,96%), Ubi (-3,3%). In controtendenza Banco Popolare (+3,5%) mentre a Londra alla conference di Merrill Lynch ha parlato il direttore generale Franco Baronio, Mps (+1,6%), Mediolanum (+0,33%), chiusura piatta invece per Generali e Fonsai. Ancora una pioggia di vendite su Impregilo (-12,3%), L’Espresso (-11,6%), Autogrill (-10%), Mondadori (-9,9%) e sugli energetici Tenaris (-10,5%), Eni (-9,7%) e Saipem (-7,64%). Scivola sotto quota 0,85 euro Telecom che ha chiuso in calo dell’8,9% a 0,8475 euro con scambi pari all’1,73% del capitale, in forte calo Fastweb (-9,4%). Chiusura sotto i 7 euro per Fiat che ha ceduto il 5,32% a 6,965 euro con scambi elevati e pari al 5,45% del capitale. In decisa controtendenza Prysmian (+7%), bene Finmeccanica (+1,74%), in leggero rialzo Atlantia (+0,18%). Sul completo crollo di Gemina (-19%), seguita da M&C (-16,3%), e dagli immobiliari Risanamento (-15,5%), Aedes (-14,9%), Pirelli Re (-11,9%) e Igd (-12,8%). In forte calo Cir (-13,1%), Banca Italease (-12,8%) e Sogefi (-12,4%). Deciso recupero per Tiscali che dopo aver fatto segnare una flessione superiore al 20% ha chiuso in calo dell’1,1% a 0,71 euro: la società ha smentito indiscrezioni stampa che ipotizzavano una riduzione della partecipazione da parte del fondatore Renato Soru.
Fed e Bce tagliano i tassi Un'azione congiunta senza precedenti. Una risposta contreta - e attesa - al panico generato dalla sempre più forte crisi finanziaria che in questi giorni sta colpendo i mercati di tutto il mondo. Con il taglio di mezzo punto del costo del denaro deciso congiuntamente a livello mondiale, la Fed portato i tassi all’1,5% e la Bce al 3,75%. All’operazione hanno partecipato anche la Banca d’Inghilterra, la Banca del Canada, e le Banche centrali di Svezia e Svizzera. Con un taglio minore, pari a -0,27%, si è aggregata anche la banca centrale cinese. Dopo l’attacco alle Torri di Manhattan dell’11 settembre 2001 infatti la Fed e la Bce tagliarono il costo del denaro a distanza di pochi giorni, il 17, con due azioni distinte anche se coordinate fra di loro. La decisione odierna - spiega un comunicato congiunto - riflette "il recente intensificarsi della crisi finanziaria" che ha "aumentato i rischi di rallentamento dell’economia ed al tempo stesso ha diminuito le pressioni inflazionistiche".
Vertice straordinario G8 Il premier britannico Gordon Brown fa sapere di aver discusso con il presidente Usa, George W. Bush la possibilità di riunire martedì prossimo un vertice dei leader mondiali. Brown definisce un "importante segnale" il taglio di mezzo punto dei tassi d’interesse deciso dalle principali banche centrali mondiali. Ieri Bush si era detto disponibile a riunire un vertice straordinario del G8 per discutere della crisi finanziaria.
Euribor ancora da record Continuano ad aumentare le pressioni sull’Euribor, il tasso al quale sono agganciati i mutui variabili, con l’acuirsi delle turbolenze e della crisi del settore finanziario internazionale: la scadenza a tre mesi, che rappresenta uno dei benchmark più importanti per il mercato interbancario dell’eurozona, è salita al fixing odierno al 5,393% da 5,377% di ieri, un nuovo record da oltre dieci anni. La scadenza a una settimana ha aggiornato il massimo al 5,019% da 4,988% ieri, salendo per la prima volta al di sopra del 5%, così che tutte le scadenze si trovano ora al di sopra di questa soglia.
A Mosca Micex sospeso per due giorni Non riprendono gli scambi sull’indice RTS della Borsa russa, sospeso per un’ora sino alle 12.05 italiane. Le contrattazioni sono state interrotte dall’autorità regolatrice per i mercati finanziari per un calo tecnico di oltre il 5%. Le offerte potrebbero riprendere dopo una speciale ordinanza. Nel frattempo l’altro indice russo il Micex, ha chiuso sino al 10 ottobre, sull’onda di forti perdite per tutti i titoli quotati.
Il piano britannico Il Tesoro britannico ha annunciato un piano di sostegno per le banche che punta a provvedere alle esigenze di liquidità a breve termine, mettendo a disposizione degli istituti di credito almeno 200 miliardi di sterline. Il governo ha informato la Commissione europea del piano ed è in contatto con altri paesi per una sua eventuale estensione. La nuova linea di credito creata dal governo è destinata a banche e società di credito immobiliare registrate in Gran Bretagna. Tra i gruppi che rispondono ai requisiti individuati dal Tesoro ci sono Abbey, Barclays, Hbos, Hsbc, Lloyds Tsb, Rbs Standard Chartered e Nationwide Building Society. Questi ultimi si sono impegnati presso il governo per aumentare il coefficiente patrimoniale "Tier 1" di 25 miliardi di sterline. Con tale iniziativa, ha assicurato il ministro delle Finanze Alistair Darling, gli interessi dei contribuenti sono protetti. Non sono escluse altre misure, ha aggiunto Darling.
Borse arabe a picco, Riad recupera I mercati arabi chiudono con pesanti perdite per il quarto giorno consecutivo, bruciando 50 miliardi di dollari di capitalizzazione. Fa però eccezione Riad, la borsa più grande dell’area, che ha risentito favorevolmente del taglio dei tassi effettuato dalle banche centrali internazionali. L’indice Tasi ha infatti chiuso in recupero, limitando le perdite all’1,5%, con gli investitori che attendono una riduzione del costo del denaro anche da parte della banca centrale saudita. In caduta libera, invece, i listini egiziani, con l’indice Case-30 che perde il 12,56%. Negli Emirati Arabi Uniti la borsa di Dubai lascia sul terreno l’8,43%, mentre il Kuwait Stock Exchange arretra solo dell’1,4% dopo un taglio dei tassi dell’1,25% da parte della banca centrale. Perde l’8,77% il mercato finanziario di Doha, in Qatar. La borsa di Tel Aviv era oggi chiusa per la festività ebraica dello Yom Kippur.
Asia in profondo rosso Crollano le piazze finanziarie asiatiche sulla scia delle perdite record registrate da Tokyo, che ha lasciato sul terreno oltre il 9%. Sotto pressione il comparto bancario: gli occhi sono puntati sul piano annunciato dal governo britannico. Hong Kong cede il 6,69%%, Shanghai registra una flessione del 2,85%. Taiwan ha archiviato la seduta in calo del 5,76% mentre Seul ha perso il 5,81%. In forte ribasso anche Sydney che perde il 5%.
Wall Street
chiude in ribasso Chiusura in negativo per Wall Street. Il Dow Jones cede il 2,14% a 9.245,28 punti, il Nasdaq arretra dello 0,83% a 1.740,30 punti, mentre lo S&P 500 lascia sul terreno l'1,22% a 984,08 punti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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