«Berlusconi non c’entra con quel denaro a Mills»

Roma. «Dobbiamo ribadire per l'ennesima volta che l’avvocato Mills ha ricevuto il denaro indicato dalla Procura di Milano da persona ben identificata e del tutto estranea al Gruppo Fininvest e in particolare estranea al presidente Berlusconi». È quanto ha puntualizzato Niccolò Ghedini, deputato di Forza Italia e legale del presidente del Consiglio, a proposito delle notizie pubblicate dal Sunday Telegraph. «Ciò risulta incontrovertibilmente - ha detto Ghedini - proprio dagli atti del procedimento che comprovano documentalmente la provenienza di quel denaro. Il processo di Milano è soltanto un evento mediatico che è, come al solito, apparso sulla scena elettorale con tempismo straordinario per un ennesimo attacco al leader della Casa delle libertà e per distogliere l'attenzione degli italiani dagli scandali che hanno investito il centrosinistra». Per il Sunday Telegraph, il pubblico ministero Fabio De Pasquale ha rilasciato un’intervista in cui s’è detto certo di avere raccolto sufficienti prove per ottenere l'incriminazione per corruzione in atti giudiziari dell’avvocato inglese David Mills. De Pasquale ha anche dichiarato che chiederà il rinvio a giudizio per Mills. Il magistrato, sempre secondo le citazioni di Sunday Telegraph, ha inoltre rivelato che Mills, indagato con Silvio Berlusconi per corruzione in atti giudiziari in relazione ad alcune presunte false testimonianze rese dal legale nei processi milanesi di alcuni anni fa, il 7 novembre del 2004 si offrì di fare rivelazioni a condizioni che gli fosse garantito l'anonimato.

«Gli dissi che non era possibile in quanto era già sotto indagine, ma che ero pronto a raccogliere una sua dichiarazione formale», ha raccontato il pm. Ma il giornale pubblica anche una decisa smentita di Mills di questo episodio. «È pura invenzione», ha detto l'avvocato.

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