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Berlusconi: «Ora vigileremo sui brogli elettorali»

Berlusconi: «Ora vigileremo sui brogli elettorali»

Anna Maria Greco

da Roma

Il sondaggio Usa: «Statisticamente è un pareggio, ma con un trend assolutamente a nostro favore». Il rischio brogli: «Stiamo cercando di porvi rimedio». Mai più imprenditore, sempre politico: se vincerà l’Unione lui guiderà «un’opposizione forte, pervicace, convinta a questa sinistra».
Silvio Berlusconi sprizza ottimismo e fiducia nel futuro alla trasmissione di Luciano Rispoli, Tappeto volante. Quello 0,2 per cento di vantaggio della Cdl sull’Unione rilevato dal sondaggio americano, per il premier si deve proprio al messaggio positivo che è riuscito a trasmettere dalla tv, spiegando «le cose fatte».
«Da quando sono andato in televisione - dice Berlusconi - abbiamo recuperato 7 punti mentre la sinistra ne ha persi 10. Avevo commesso l'errore di pensare che il buon governo si affermasse da solo con i risultati. Ma un altro sondaggio mi ha fatto capire che i cittadini non conoscevano nulla del tanto fatto in questi cinque anni».
Molto più «sereno» per i risultati dei sondaggisti americani, il presidente del Consiglio definisce «irrealistica» una sconfitta. E avanza un sospetto: se succedesse, «sarebbe anche per la capacità di modificare i risultati elettorali di certe parti politiche». In questo caso, il Cavaliere non intende tornare alla guida del suo gruppo imprenditoriale. Possono occuparsene, assicura, figli e amici-manager, mentre lui si sentirebbe «obbligato a restare in Italia per vigilare sulla libertà». «Una missione nobile e alta - aggiunge il premier - per la quale mi sacrifico». A scendere in campo e poi a governare in questi anni, racconta, lo hanno spinto «entusiasmo e passione». Gli stessi che lo farebbero rimanere in Parlamento anche in caso di sconfitta. «Non faccio politica per mestiere - dice il Cavaliere - per professione o per campare come invece molti della sinistra che vogliono la supremazia per sete di potere e per sbarcare il lunario. E lo fanno anche bene...».
Alle elezioni, per Berlusconi, gli italiani non dovranno scegliere tra i leader ma tra «filosofie diverse, antitetiche»: per il centrodestra «lo Stato è al servizio dei cittadini», mentre per il centrosinistra «è esattamente il contrario».
Il premier critica il programma dell’Unione, il proliferare di organismi e istituzioni, «per dare più posto agli uomini della sinistra, per le loro clientele e per i loro parenti», a spese dello Stato. Ma nell’opposizione Berlusconi salva qualcuno: «Considero Giuliano Amato una persona assolutamente valida».
C’è anche spazio per battute, barzellette e musica nella trasmissione di Rispoli. Berlusconi porta Mariano Apicella con la sua chitarra per l’«anteprima mondiale» di una nuova canzone scritta a quattro mani con lui: «La tua arroganza». Il premier, onorato, dice che il suo nome figura nell'Archivio storico della canzone napoletana, curato da Radio Rai, in cui lui compare per 5 canzoni.
Ma la giornata di Berlusconi è tutta una mitragliata di dichiarazioni politiche. Innanzitutto, un appello agli elettori: «Non date il governo del Paese a una coalizione rissosa, che non è d'accordo su nulla se non sul fatto di volerci mandare a casa». Nell’intervista dell'agenzia di stampa Grt, il premier sostiene che il governo del centrosinistra si ricorda solo per il caso Ocalan «o per l'eurotassa (mai restituita) o ancora per l'Irap». La Cdl, invece, è stata compatta e ha avuto i suoi risultati. Il programma elettorale per il futuro sarà quello che «abbiamo già in parte attuato in questi 5 anni. Il campo sarà lo stesso. Continueremo ad ararlo e coltivarlo ed avremo qualche semina in più». I primi provvedimenti, in caso di vittoria, saranno l'aumento delle pensioni minime a 800 euro, la triplicazione dei poliziotti di quartiere e una riedizione della legge Tremonti, «che consentirà alle aziende di fare investimenti, riducendo quello che pagano all'erario sotto forma di imposta nella direzione delle innovazioni tecnologiche».
Berlusconi dice che a dicembre è iniziata una fase di crescita per l'Europa «che lascia ben sperare» e fornisce la ricetta per rimediare ai problemi della concorrenza internazionale, soprattutto a quella della Cina: «La diminuzione del costo del lavoro, già avviata con la scorsa Finanziaria, dove è stato ridotto di un punto il cosiddetto cuneo fiscale». Quanto a Prodi, la sua proposta di una riduzione di 5 punti del cuneo fiscale rappresenta «una cattiva imitazione della strategia dell'attuale governo, perché andando sotto di 3 punti si finisce poi per intaccare le pensioni».

Il Cavaliere conferma anche che presto bisognerà cambiare l'Irap «e prevedere di recuperare parte del suo gettito con una diversa tassazione che non gravi sul lavoro».

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