Berlusconi: "Patto segreto politici-pm Commissione d'inchiesta sulle toghe"

Il premier dal palco della festa del Pdl dal Castello Sforzesco di Milano: "Dalla rottura con Fini immagine terrificante, ma il gradimento resta al 60% e il governo va avanti. Se Fli non è leale al voto". Ma i finiani mettono i paletti sulla giustizia, Bocchino: "No alla commissione d'inchiesta"

Berlusconi: "Patto segreto politici-pm 
Commissione d'inchiesta sulle toghe"

Milano - "Contro il potere di certi pm che tengono sotto scopa la politica serve una commissione di inchiesta". Ne è convinto e lo ribadisce dal palco della festa del Pdl dal Castello Sforzesco di Milano il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ad attenderlo ci sono migliaia di persone arrivate, riferiscono gli organizzatori, anche con cento pullman e un treno speciale da Napoli che ha fatto tappa a Roma, Firenze e Bologna con a bordo un migliaio di persone. Un altro treno ha portato alcuni sostenitori del Pdl da Torino. Poi il discorso spazia sull'attività di governo e le riforme. Con una condanna all'opposizione e un avvertimento ai finiani: "Metteremo alla prova la loro lealtà. Noi vogliamo andare avanti. Se tradiranno la nostra fiducia chiederemo di nuovo il consenso del popolo".

Battuta misteriosa "Eccoci qua, anche se qualcuno ha tentato di non farmi venire...". Berlusconi apre con questa frase misteriosa il suo intervento alla festa del Pdl riferendosi a indiscrezioni, poi seccamente smentite, che per motivi di sicurezza fosse in forse la sua partecipazione alla Festa del Pdl che si sta concludendo al Castello Sforzesco. "Ci siamo uniti a chi faceva politica prima di noi facendosi prendere per mano" lo ha detto Berlusconi ricordando la scelta di scendere in campo. "C’era - ha aggiunto - una politica fatta di ideali, ricordiamo che anche la Chiesa sostiene che la politca è il più grande atto di carità. Abbiamo subito vinto le elezioni - ha aggiunto - e abbiamo iniziato a cambiare l’Italia".

Scalfaro eversivo nel '94 Il leader Pdl, dal palco della Festa al Castello Sforzesco comincia a parlare del governo di oggi ma prima guarda all’indietro e torna al quel ’94 in cui "ci fu un fatto eversivo contro di noi". Si riferisce a "Scalfaro che chiamò Bossi e gli disse testualmente di staccarsi da un Berlusconi ormai nel baratro se non voleva finirci anche lui". È qui che poi arriva l’accusa ai pm.

Contro i pm "Se una legge non piace ad alcuni pm viene impugnata e presentata alla Corte Costituzionale formata, non faccio che fotografare la realtà, da giudici della sinistra che, su pressione dei giudici di sinistra, abrogano le leggi che questi non gradiscono. La sovranità non è del popolo, ma è passata ai pm. Questo ci fa dubitare che nel nostro Paese ci sia una vera democrazia" dice il premier. Berlusconi cita l’esempio dell’abrogazione della legge che impediva il processo di appello penale per chi fosse stato assolto in primo grado. "Il popolo - prosegue - secondo la Costituzione dovrebbe avere la sovranità popolare che trasferisce al parlamento che vara le leggi. Con questa situazione la sovranità è trasferita ai pm".

Il governo "Due anni fa abbiamo riunito otto componenti in un unico partito di centrodestra, nel marzo 2009 nacque Pdl che rappresentava moderati, riformisti, uomini di buon senso e buona volontà. Gli italiani risposero dal cuore non partito della libertà, ma Popolo della Libertà. Avevamo vinto elezioni, dato vita a governo solido che si reggeva su maggioranza solidissima, nessun governo ha fatto così tanto in poco più di due anni: c’è da stropicciarsi gli occhi solo a leggere l’opuscolo che manderemo a tutti gli italiani per sapere ciò che abbiamo fatto" continua Berlusconi.

Fini e Fli "Le polemiche dell’estate hanno dato un’immagine terribile della politica e hanno fatto dimenticare i successi del governo. Per me quello che è accaduto è ancora incomprensibili, sono stati tre mesi di chiacchiere, distinguo, critiche e stillicidi. Questo ha dato un’immagine veramente terribile della politica" analizza il presidente del Consiglio descrivendo le polemiche estive ed in particolare quelle relative al centrodestra che hanno portato alla nascita del gruppo parlamentare di futuro e libertà per l’Italia. "Andremo avanti con una grande maggioranza parlamentare che è stata confermata la settimana scorsa sia alla Camera che al Senato. Parlamentari che hanno costituito un gruppo diverso hanno dichiarato la loro fiducia e noi vogliamo credere a loro per realizzare il nostro programma di governo, che a differenza della sinistra per noi è un vero contratto con gli italiani. Andiamo avanti convinti della fiducia che ci ha dato Fli. Faremo una verifica giorno per giorno e se questa lealtà verrà meno nei fatti non ci metteremo un minuto per tornare al popolo italiano a chiedere di nuovo la sua fiducia".

Nessun passo indietro "Il nostro governo ha avuto il mandato elettorale, ma questa sinistra continua a chiedere dal parlamento, dai suoi giornali, dalla Rai pagata con i soldi di tutti che al posto del governo che ha avuto dagli italiani il mandato a governare si crei un governo tecnico che metta insieme le forze che le elezioni le hanno perse" dice il premier. "L'opposizione vuole mettere insieme una ammucchiata indefinita che magari mette insieme Vendola, Grillo, Di Pietro e il Pd per fare anche l’occhiolino a Fini e Casini con l’unico scopo di fare un governo tecnico che cambi al legge elettorale. Noi non vogliamo ritornare ai vecchi riti dei partiti e dispiace che c’è chi come Casini ogni tanto sembra che voglia farlo". Poi scherza: "La sinistra continua a dire Berlusconi a casa, creandomi un certo imbarazzo. Dal momento che ne ho circa venti di case, non so neanche dove dovrei andare...". Infine più serio annuncia la volontà di andare avanti: "Nessun passo indietro. Noi intendiamo andare avanti, intendiamo governare perché è la responsabilità che ci hanno affidato gli italiani". E accusa l'opposizione: "Vogliono un governo tecnico perché vogliono cambiare la legge elettorale. Vogliono cambiare la legge elettorale - ha proseguito - perché non vogliono una democrazia bipolare. Vogliono tornare all’Italia che aveva governi con una durata media di 11 mesi".

I rifiuti "A Napoli non funziona il servizio di raccolta dei rifiuti perché lì c’è un’amministrazione di sinistra che non sa farlo funzionare. I rifiuti di Napoli hanno un nome: Rosa Russo Jervolino" dice il Cavaliere annunciando una sua missione a Napoli questa settimana con Bertolaso.

Battuta su Di Pietro "Di Pietro ha affermato che ha ottenuto una laurea vera, da qui ho dedotto che bisognava riformare l’Università" dice ancora Berlusconi chiudendo a Milano la Festa della Libertà del Pdl.

Battere la mafia Il presidente del Consiglio annuncia che il governo ha "intenzione di passare alla storia come l’esecutivo che ha sconfitto la mafia". Il premier ricorda che contro il crimine organizzato "è stata fatta una azione di contrasto pari a quella che nessun altro governo era mai riuscito a fare. Con 620 blitz delle forze dell’ordine sono stati arrestati 6.500 presunti mafiosi e presi 27 dei 30 più pericolosi latitanti. Sono stati inoltre confiscati beni per 16 miliardi di euro".

Riforma della giustizia "Non vogliamo fare una riforma contro i giudici, come ha stoltamente sostenuto qualcuno nei giorni scorsi. Vogliamo fare una riforma per i giudici onesti e i cittadini" dice ancora il presidente del Consiglio, dal palco della festa del Pdl a Milano. "Abbiamo ereditato un sistema della giustizia penale indegno di un paese civile e moderno - continua Berlusconi -. Vogliamo investire, renderla moderna e giusta, realizzando il giusto processo che è nella Costituzione".

Commissione d'inchiesta" Parlando con i giovani del Pdl ho fatto un’oggettiva foto di quel che avviene nel nostro Paese - dice ancora -: c’è un macigno sulla democrazia, forze che usano la giustizia a fini di lotta politica, per eliminare un protagonista che a loro non va bene, forze che hanno fatto patti con chi sta in politica garantendo loro protezione e per far passare una legge che a loro non va bene. C’è un potere dentro la magistratura che ci tiene sotto scopa" dice Berlusconi. "È nostro diritto e dovere di chiedere una commissione con i poteri dei pm affinchè si indaghi su cosa è accaduto in questi anni, anche a difesa dei giudici onesti".

Attacco a De Pasquale e alle toghe Il presidente del Consiglio definisce "famigerato" il pm di Milano Fabio de Pasquale che ha sostenuto l’accusa al processo Mills. Berlusconi ha ricordato che il magistrato era lo stesso del processo per le tangenti dell’Eni: "È lo stesso che disse a Cagliari che il giorno dopo l’avrebbe messo in libertà e poi è andato in vacanza. Il giorno dopo Cagliari si è tolto la vita". Berlusconi, infine, ha ricordato le motivazioni del processo Mills portate da De Pasquale e le ha definite assurde. "L’abito di troppi pm - accusa ancora - è che se c’è qualcosa che può avvicinarsi a Berlusconi, la domanda di rito è: 'Non sai dirmi qualcosa su Berlusconi? La tua posizione cambia da così a cosà'. Questa settimana è venuta fuori la storia che la seconda carica dello stato Schifani è stato indagato a Palermo su denuncia di un certo Spatuzza, un signore che ha commesso 40 omicidi è al soldo di certi pm e sarebbe capace di dire la qualunque".

Obiettivo 51% "Dobbiamo tornare allo spirito del ’94" dice Berlusconi annunciando "un grande progetto per la capillarizzazione nel territorio del Pdl" chiudendo a Milano la Festa della Libertà del Pdl.

"Voglio 61mila team della Libertà nei 61mila dipartimenti elettorali - dice il premier annunciando che chiamerà a lavorare a questo Michela Vittoria Brambilla e Mario Valducci - per avere in ognuno 5 difensori del voto e portare a conoscenza delle famiglie di tutte le buone cose che ha fatto il governo. È questo il nostro grande progetto- conclude il premier - per andare oltre il 51 per cento, traguardo che siamo sicuri di poter raggiungere".

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