Berlusconi pensa a Toto e apre ad Air France

Il leader del Pdl lancia il suo slogan: «Amo l’Italia, volo Alitalia». Titolo più 1,69% in Borsa

da Milano

Non c’è ancora chiarezza su quale sarà la soluzione per Alitalia. Silvio Berlusconi, che appare comunque ottimista sull’esito della vicenda, sta rimescolando le carte per alzare la posta in gioco. A Porta a Porta, l’altra sera, ha promesso una soluzione italiana entro un mese, facendo riferimento a una cordata italiana di cui farebbe parte Air One; il nome non l’ha pronunciato, ma l’allusione è priva di equivoci. Ieri, al termine della conferenza stampa con gli altri leader del centrodestra, ha rilanciato l’ipotesi Air France: a condizione di far convergere Alitalia nel gruppo franco-olandese «con pari dignità», mantenendo marchio e bandiera. Ieri Berlusconi ha incontrato Bruno Ermolli e Gianni Letta, incaricati di seguire il dossier, e ha lanciato un nuovo slogan: «Amo l’Italia, volo Alitalia». Mentre è stato generico sull’incontro sollecitato dal governo: «È chiaro che si dovrà interloquire sulla situazione economica»; ma in serata Franco Frattini (Pdl) è stato ricevuto a Palazzo Chigi. Intanto l’imminenza dell’incontro con Vladimir Putin ha rilanciato l’idea di un coinvolgimento di Aeroflot, che, dopo aver partecipato alla prima fase della gara per la privatizzazione di Alitalia, non ha mai smesso di esprimere il suo interesse per la nostra compagnia.
Da parte loro, nè Air France nè Air One commentano la situazione. Sottotraccia proseguono i contatti, e in questo momento le quotazioni della compagnia di Carlo Toto sembrano avvantaggiarsi, dopo l’esclusione dall’ultima fase della trattativa e l’esclusiva accordata ad Air France. Air One non sarebbe questa volta da sola, ma in cordata con alcuni imprenditori sensibilizzati dallo stesso Berlusconi; Intesa Sanpaolo, che nelle ultime settimane si era progressivamente defilata, non avrebbe difficoltà a rientrare se l’acquisizione assumesse dei precisi contorni di mercato, in pool con altre banche finanziatrici. A Berlusconi, e soprattutto al suo alleato Umberto Bossi, sta a cuore il futuro di Malpensa: Air One metterebbe sul piatto un progetto per il rilancio dello scalo varesino che passerebbe anche da un ridimensionamento del ruolo di Linate, che il governo ora avrebbe tutta la forza per realizzare. La squadra di Carlo Toto è, ovviamente, molto concentrata su un progetto da condividere con il futuro governo.
Quanto ad Air France, Berlusconi ieri ha ribadito il concetto della «pari dignità» nel caso di un’integrazione. Condizione proposta fin dal 2003 (anno della fusione tra Air France e Klm), alla quale è molto ostile la componente olandese e che oggi non trova reale fondamento nello stato di salute di Alitalia. Inoltre Air France sembra irremovibile sul ritiro da Malpensa, che invece ora costituisce un problema prioritario. Nè la concessione di qualche volo intercontinentale in più, senza la ricostituzione di un sistema di hubbing, potrebbe soddisfare la nuova maggioranza politica. Per Air France tuttavia, sullo scenario europeo sarebbe un danno strategico rinunciare ad Alitalia. Ed ecco che potrebbe entrare in gioco Aeroflot, alleata in SkyTeam e cliente di Airbus, che in tandem con i francesi potrebbe presidiare lo scalo lombardo. Ma queste, per ora, sono poco più che fantasie.
Frattanto, con un crollo delle vendite di biglietti per la stagione estiva e una cassa sempre più esile, la situazione di Alitalia (più 1,69% ieri in Borsa) appare sembra più grave.

Ieri il presidente Aristide Police ne ha riferito alla Consob. Lo spettro del commissario è sempre presente, anzi, qualcuno in queste ore lo ritiene addirittura più probabile, perchè permetterebbe al governo uscente di pilotare la successiva fase di cessione.

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