È a Milano nel giorno in cui il Quirinale ha rinviato alle Camera il governo Prodi fotocopia. Per strada lo accolgono bandiere, coretti, appelli ad andare al voto. Silvio Berlusconi raggiunge Stefania Craxi al Palazzo delle Stelline, luogo di tanti momenti della storia socialista e adesso sede del convegno della Giovane Italia, «I Riformisti per il Partito della Libertà», per parlare di passato e futuro, di Tangentopoli e di riformismo, di Bettino Craxi e dei riformisti di Forza Italia che ne portano avanti le idee. Parte proprio dai «Sil-vio», «Sil-vio» che lo àncorano agli umori della base, gli elettori che intasano i centralini di Forza Italia chiedendo due cose: «Alle urne subito o in piazza subito». Annuncia: «Protestiamo e protesteremo in tutti i modi per dare una maggioranza autorevole al Paese».
Interviene a Milano e lo sottolinea subito. «Quindici anni fa e proprio in questi giorni nella nostra Milano nasceva uninchiesta che poco ebbe di giudiziario e molto di politico - ricorda lex presidente del Consiglio -. La cosiddetta Mani pulite fu il tentativo di estirpare per via giudiziaria i filoni politici più importanti: i liberali, i cattolici ma soprattutto i socialisti riformisti di Bettino Craxi». Oggi quelle idee, dice Berlusconi, sono diventate elemento fondante di Forza Italia e Milano è un po la capitale del mondo riformista: «A Milano incontro il mondo riformista che non solo è vivo ma è in salute e ricco di idee e costituisce una delle realtà più importanti di Forza Italia».
Un comune sentire confermato da Stefania Craxi. «Non faremmo mai da stampella a un governo Prodi bis. I socialisti riformisti sono tutti con Berlusconi» assicura la presidente della «Giovane Italia» e parlamentare azzurra. Critica lesito della crisi: «Questo è un governo che non ha neppure il 30 per cento del consenso popolare e che si regge tramite una vergognosa corruttela morale di un pugno di senatori. Credo non sia una soluzione dignitosa».
Interviene Roberto Formigoni, molto scettico sul futuro di Prodi: «Non prevedo una lunga vita per questo governo. Le difficoltà di Prodi rimarranno tali e quali ad ora perchè ci sono rotture al loro interno in politica estera, sulla famiglia e nella politica economica». Lo sguardo del presidente della Regione è proiettato al futuro: «Se avessero riconosciuto la loro minoranza in Parlamento, si poteva e si potrebbe aprire una fase per fare alcune leggi importanti, prima di tutte quella elettorale e in tema economico, in un clima di dialogo e collaborazione. Hanno scelto di insistere con unanatra zoppa».
Al convegno arriva anche un messaggio del sindaco. «In un momento di difficoltà e incertezza politica, il Paese ha bisogno di un rilancio che soltanto una vera forza politica liberale può dare» scrive Letizia Moratti.
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