Politica

Berlusconi: «Con “Sarko” un’Europa più atlantica»

da Roma
Romano Prodi che applaude Ségolène Royal, Silvio Berlusconi che tifa per Nicolas Sarkozy. Il premier e il numero uno dell’opposizione leggono i risultati del primo turno della corsa all’Eliseo e, come gli altri politici, ognuno li decifra in chiave italiana ed europea. Il Professore spera che la candidata socialista si allei ora con il centrista François Bayrou, per «un fatto di chiarezza, di ordine nello schema politico francese». Sarebbe, aggiunge, «una scelta simile a quella italiana» e «determinante nel rendere più europea la politica francese». Quello di Sarkozy, ammette Prodi, è un «notevole vantaggio» tutto sommato prevedibile, mentre impressiona l’affluenza record alle urne. Ma difficile è ora immaginare le scelte degli elettori di Bayrou. E saranno determinanti.
Berlusconi conta sulla vittoria di Sarkozy. «Se la sua presidenza si unirà a quella di Angela Merkel farà un’Europa più occidentale e più atlantica». In campo al secondo turno, spiega il Cavaliere, ci saranno due personalità e due «diverse concezioni della politica e dell’economia». Naturale, dunque, la scelta della Cdl e di Fi: «Noi tifiamo Sarkozy».
Per Massimo D’Alema il fatto di essere donna ha dato alla Royal «una marcia in più», in un Paese che cerca novità. Il suo «risultato straordinario» è, per il ministro degli Esteri, «un segnale fortemente positivo per l'Europa» e rompe il maschilismo in politica.
Alla candidata socialista il segretario della Quercia, Piero Fassino, invia un messaggio: «Siamo tutti con te per questo bellissimo risultato e ti sosteniamo con passione e fiducia per la nuova sfida che ti attende».
Crede invece nella vittoria di Sarkozy Gianfranco Fini, e prevede che il 6 maggio ci sarà un vero e proprio referendum su di lui. Sarà favorito dall’«appello contro il nemico della sinistra radicale comunista». E, se prevarrà, darà una «dimostrazione concreta che si possono dare, con valori di destra, risposte convincenti ai problemi che la sinistra fa fatica a risolvere». Parla dell’immigrazione, preferendo le tesi del candidato del centrodestra a quelle dell’estrema, Jean-Marie Le Pen. E ricorda che da anni lui dice le stesse cose. I tre temi della politica di Sarkozy «ineludibili» per tutti i Paesi europei, per Fini sono: identità, sicurezza, giustizia sociale. Quanto a Bayrou, il leader di An è convinto che la maggioranza dei suoi elettori sceglieranno Sarkozy.
Per il segretario dell’Udc Lorenzo Cesa il candidato del centrodestra deve vincere le presidenziali e Bayrou dovrebbe fare il presidente del Consiglio, «perché tra i due partiti c’è una grande convergenza».
È la Royal che deve allearsi con il centro, ribatte Giuliano Amato. Secondo il ministro dell’Interno Sarkozy ha fatto breccia, anche se parzialmente, nell’elettorato di Le Pen, ma non è riuscito a sfondare al centro. Così, la chiave del successo per la Royal è la proposta Rocard, l’accordo con Bayrou. Ciò «faciliterebbe un’alleanza in Europa tra socialisti e democratici», dice riferendosi ai congressi Ds e Dl. Sarebbe, conferma la Ds Anna Finocchiaro, «un aiuto, non solo simbolico, al Partito democratico».


Tra i radicali, il duello francese accentua i contrasti interni: Marco Pannella sponsorizza il ticket Royal-Bayrou, mentre Daniele Capezzone dice che la sinistra non deve demonizzare Sarkozy.

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