da Roma
Elezioni politiche, election day, «clima» nella maggioranza, elezioni comunali, legge elettorale, finanziaria, destinazione dei fondi del Tfr e legge sul risparmio. Questi alcuni dei temi che i leader della Cdl esamineranno al vertice di oggi. Potrebbe essere il vertice di un possibile «patto di fine legislatura» che il premier vorrebbe sottoporre agli alleati senza intervenire direttamente nel dibattito in attesa di scendere in campo personalmente, a tempo pieno, a gennaio. Si tratterebbe di una specie di «codice» di comportamenti per abbassare i toni della contrapposizione, evitare personalismi». Per la «vittoria finale».
Il cambio delle regole elettorali, il cui varo definitivo è atteso per martedì, porta con sé una modifica dei comportamenti dei singoli partiti. Quello di oggi, non è un Berlusconi «furioso», semmai «stufo delle continue richieste degli alleati. Udc in testa». Maldigerita è la rispolverata richiesta centrista dellelection day che il premier, assieme alla riforma della par condicio, dava ormai per riposta in soffitta.
Ma cè anche la nuova legge elettorale: da un lato il premier vede nella riforma una possibilità in più per la Cdl di imporsi alle urne. Dallaltro teme le conseguenze della cosiddetta formazione a tre punte.
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