Berlusconi è sempre nel mirino Ecco altre intercettazioni-gossip

L’Espresso si avvia a pubblicare una serie di intercettazioni telefoniche come cento altre volte ha fatto, e come cento altri giornali avrebbero fatto al suo posto: questa è una prima e semplicistica versione delle cose. La seconda versione, di questi tempi, e viste le intercettazioni, è che l’Espresso probabilmente non si è reso conto di aver fatto un formidabile favore a quanti vorrebbero approvare una legge che vieti la pubblicazione delle intercettazioni di nessuna o dubbia rilevanza penale: ciò che sono, appunto, queste intercettazioni sulle pagine dell’Espresso.
L'inchiesta è quella della Procura di Napoli che indaga per corruzione Silvio Berlusconi nonché il direttore di Raifiction Agostino Saccà: il primo è accusato d’aver promesso al secondo «il sostegno economico alle iniziative private che si apprestava a intraprendere». Per la stessa inchiesta Saccà è stato anche sospeso dalla Rai. Di nuovo c’è poco: le telefonate parrebbero delle seconde scelte rispetto a quelle già pubblicate mesi orsono. Ma vediamo subito la telefonata che l’Espresso ritiene più grave: quella dove Giancarlo Innocenzi, membro dell’Autorità garante delle Comunicazioni, parla al telefono col produttore di fiction Guido De Angelis e racconta d’aver chiesto a Berlusconi di potergli far avere (a De Angelis) contratti fiction per 30 milioni di euro: ma con Mediaset, non con la Rai. Le carte spiegano che Berlusconi avrebbe amichevolmente incontrato De Angelis sino a portarlo a pranzo col vicepresidente di Mediaset, suo figlio Pier Silvio, e col direttore generale Alessandro Salem: così da favorirlo.
La gravità starebbe nel fatto che Innocenzi, come detto, era membro dell’Autorità garante delle comunicazioni: «Ma più che un arbitro sembra un giocatore», scrive l’Espresso; inoltre le telefonate «smontano la teoria di Berlusconi sul suo totale disinteresse sulla gestione di Mediaset», accusa ancora l’Espresso. Se Berlusconi si interessa della Rai è quindi grave, se si interessa di Mediaset è pure grave. E la parte «grave» si conclude con fumosi e inspiegati accenni a un ruolo di questo Innocenzi nel «gioco grosso» (lo chiama Saccà) che doveva corrispondere all’arruolamento di alcuni senatori del centrosinistra per dare una spallata al governo Prodi. Vi sono accenni, pure inspiegati, a un ruolo del senatore Willer Bordon in questa direzione.
Il resto, se possibile, è meno rilevante. Si apre, anzi si spalanca, un ordinario capitolo raccomandazioni. Due le linee-guida: la prima è che in Rai la raccomandazione pare un sistema non tanto per superare gli altri ma per essere come loro, ossia raccomandati a loro volta; la seconda, consolante, è che alcune raccomandazioni si concludono positivamente, altre negativamente, altre non si sa. Cominciamo con Berlusconi: il premier raccomanda che Saccà faccia almeno una telefonata di interessamento a certa Antonella Troise, attrice. Altre segnalazioni, ma a De Angelis, riguardano Evelina Manna, Elena Russo, Camilla Ferranti ed Eleonora Gaggioli: e anche qui a qualcuna è andata bene, a qualcuna male eccetera. Poi. Il senatore Willer Bordon raccomanda a De Angelis sua moglie Rosa Ferraiolo, attrice. L’ex ministro della Cultura Giuliano Urbani raccomanda Ida Di Benedetto, attrice: andrà male per la fiction Angelica ma andrà bene per una dedicata a Suor Bakhità. Il sindaco di Milano Letizia Moratti raccomanda Luciana Barazzoni, moglie del suo braccio destro Paolo Glisenti: ma il provino va male. Luca Barbareschi, attraverso un giro di telefonate tra Saccà-Andrea Ronchi-Cappon, cerca di farsi ben pagare una fiction girata in Sicilia. Il presidente di Mediaset Fedele Confalonieri raccomanda l’attrice Simona Borioni per la fiction «Il bene e il male». Gianni Letta raccomanda la vedova di Renato Rascel per un provino e il giornalista Ruggiero Marino perché possa scrivere sceneggiature. Maurizio Costanzo raccomanda Brigitta Boccoli per la fiction «Incantesimo». L’onorevole Mario Landolfi di An segnala un cattivo trattamento economico riservato al suo amico produttore Piero Di Lorenzo. Il consigliere della Rai Gennaro Malgieri (An) chiama per raccomandare la società di Gabriella Bontempo, moglie di Italo Bocchino. Antonio Marano chiede di far lavorare una ragazza di Luino. Il presidente Claudio Petruccioli si raccomanda che la fiction «Il capitano» vada in onda il giovedì come chiesto dal comando della Guardia di finanza. Una serie di triangolazioni telefoniche Saccà-Berlusconi-Gianni Minoli sponsorizzano quest’ultimo come nuovo direttore generale Rai. Piero Fassino, a una capostruttura Rai, perora una causa non ben individuata. Il vicedirettore generale della Rai Giancarlo Leone, attraverso la segnalazione di una fiction sulla famiglia Loren, vuole dare un segnale di attenzione a Francesco Rutelli.

L’attrice Alessandra Martinez tormenta ripetutamente Saccà perché vuole la parte di Coco Chanel e spiega che «anche Clemente sarebbe felice»; ma la parte andrà a un’altra, Barbara Bobulova. Fine, per ora, delle piccole miserie della Rai e dell’Espresso.

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