RomaLo stop al «ritorno della vecchia politica del teatrino e delle chiacchiere» arriva, come di consueto, attraverso un audiomessaggio allapposito sito dei «Promotori della Libertà».
Silvio Berlusconi cerca di invertire la rotta, dopo una «ingannevole estate» di scontri, veleni, trame e alchimie politiche che ha turbato gli elettori di centrodestra e offuscato limmagine della coalizione di maggioranza e del «governo del fare», di cui ieri il premier ha voluto issare nuovamente le bandiere. Allindomani del vertice sul lago Maggiore, che ha allontanato il trauma delle elezioni anticipate e, apparentemente, avviato il recupero del rapporto con i finiani, Berlusconi vuole riprendere le redini della situazione e rassicurare il suo popolo che «il governo va avanti», che lui non è stato infettato dal «virus della politica politicante» e che intende «realizzare concretamente le promesse» fatte agli elettori. E, con loccasione, replica con durezza allopposizione che rialza la testa e che, con Pierluigi Bersani, evoca la «fine dellillusione populista berlusconiana» e il fantasma di un «governo di transizione»: «I politici di professione e i loro giornalisti di riferimento - dice Berlusconi, riferendosi allintervento su Repubblica del segretario Pd - discutono tra loro di ammucchiate fuori del tempo». Ma, si chiede il premier, «come si può pensare, nellanno di grazia 2010, a resuscitare alleanze dal collante incerto, dai programmi ancora più incerti, dalle prospettive addirittura incertissime?». Non manca un riferimento alla sovranità popolare, che suona indirizzato anche al Quirinale, crocevia di uneventuale crisi di governo: «Grazie al nostro ingresso in campo - sottolinea il premier - gli elettori oramai e definitivamente si sono abituati ad una chiarezza semplificativa che non potrà mai più essere abbandonata: vanno a votare sapendo in anticipo quale sarà il premier per cui indicano la loro preferenza, quale sarà lalleanza delle forze che costituiranno il Governo e sanno soprattutto quale sarà il programma dallinizio alla fine della legislatura». Sarebbe dunque una rottura della consuetudine politica e istituzionale immaginare in corso di legislatura nuovi governi con maggioranze trovate in Parlamento e premier diversi da quelli scelti dal corpo elettorale: «Tornare indietro da questa conquista - dice Berlusconi- non è possibile, non si può rivoluzionare la politica facendo marcia indietro dal computer, dagli iPhone e dai blackberry allabbecedario di vecchia scuola». Il rischio da sventare, dopo questa estate al veleno, è «il ritorno della vecchia politica» e del suo «teatrino senza più spettatori»; alla quale Berlusconi contrappone limmagine del «governo del fare che continua a lavorare e a mettere in galera i più pericolosi latitanti e ad assestare colpi mai inferti prima alla malavita organizzata». Governo che, ricorda il premier offrendo un implicito riconoscimento al ministro dellEconomia Tremonti, ha saputo difendere le finanze pubbliche grazie alla «strategia del rigore, in contrasto con unopposizione che pretendeva ancora di spendere e spandere e che in questo modo avrebbe portato il nostro Paese alla rovina come la Grecia». Ora, grazie anche alla manovra da 25 miliardi «portata a termine senza un giorno di sciopero», si può dire che «la ripresa è avviata». A settembre, ricorda il premier, la priorità saranno i «cinque punti» su cui «saranno chiamati ad impegnarsi tutti i rappresentanti del Pdl», finiani inclusi, per «portare a termine una legislatura fruttuosa e feconda di risultati positivi. Sono sicuro che questo debba avvenire ed avverrà. Tutto il resto - conclude - sono soltanto chiacchiere, chiacchiere e basta».
Bersani replica a stretto giro di posta: è la maggioranza ad essere «una ammucchiata», che «pretende di governare insultandosi tutti i giorni». Lidea bersaniana di una alleanza democratica anti-Berlusconi è invece «una proposta politica chiara e precisa».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.