Roma - Appena salito sul palco dell'auditorium musicale di Roma per la presentazione del programma del Popolo della Libertà Silvio Berlusconi precisa una cosa che gli sta molto a cuore: "Quando siamo stati al governo abbiamo mantenuto tutti gli impegni che avevamo preso con gli elettori". E questo è un punto fermo per il leader del Pdl, anche perché "da sempre - aggiunge il Cavaliere - per le forze della sinistra il programma non conta nulla, in quanto in tutte le passate elezioni hanno presentato un programma che poi non è stato rispettato". Il programma del Pdl? "Undici pagine e mezzo", chiarisce Berlusconi. "Il programma lo abbiamo depositato perché la legge lo richiede. Adesso passa all’esame nei 10mila gazebo in tutta Italia" (puoi esprimere la tua priorità sul programma anche sul sito de il Giornale.it).
Pressione fiscale sotto al 40% "La prima promessa del nostro programma è che non metteremo mai le mani nelle tasche degli italiani e che cercheremo di ridurre la pressione fiscale sotto il 40% del Pil in cinque anni di legislatura". E sempre in tema di tasse "non ci deve essere quell'atmosfera di minaccia e di terrore che Prodi e Visco hanno introdotto nel nostro Paese. Prodi e Visco che sono ancora protagonisti nel Pd".
Via subito l'Ici dalla prima casa Nel primo Consiglio dei ministri "ci sarà un ddl per la abolizione immediata dell’Ici". Questo, ha sottolineato l'ex premier, darà "sollievo alle famiglie".
Verifica dei conti pubblici Il leader del Pdl annuncia l’intenzione, in caso di vittoria alle elezioni, di procedere a una "due diligence" dei conti pubblici italiani. "Faremo la due diligence per conoscere quali sono effettivamente i conti che ci vengono presentati, si è parlato di tesoretto che non esiste".
Energia nucleare "Bisogna tirarsi su le maniche e non perdere più tempo. Non c’è alternativa all’andare verso la realizzazione di fonti di energia nucleare". Tornare al nucleare, per il Cavaliere è l'unico modo per rimediare "a quella sciagurata decisione che fu l’abbandono del nucleare".
Il programma del Pd è statalista "Il programma del Pd non è altro che il programma in salsa statalista di quello del centrodestra. A leggere i giornali di oggi - accusa Berlusconi - pare che la sinistra non abbia mai governato e che Prodi non sia mai esistito, invece il disastro attuale è l’eredità del governo della sinistra".
Detassazione straordinari Il candidato premier del Pdl conferma un altro impegno in caso di vittoria: "Al primo Cdm porteremo la detassazione degli straordinari". Tra le altre misure illustrate il pagamento dell’Iva soltanto dopo l’incasso della fattura "per lasciare liquidità a chi lavora" e "un forte impegno per la ripresa del potere d’acquisto delle famiglie".
Clandestini, nuovi Cpt Un altro dei punti centrali del programma elettorale del Pdl è la lotta all'immigrazione clandestina. "Aumenteremo il numero dei Centri di permanenza temporanea per l’identificazione e l’espulsione degli extracomunitari clandestini. E daremo più risorse e mezzi alla polizia - aggiunge il Cavaliere - per far ritornare le città quelle che ora non sono più dopo che la sinistra ha spalancato le porte ai clandestini extracomunitari".
Giustizia, certezza della pena Sul delicato tema della giustizia il Pdl ha in mente una riforma del comparto giustizia che porterà a un completamento dei codici, ma anche all’attuazione "del principio del giusto processo". Illustrando il programma del Pdl in una conferenza stampa, l’ex premier ha sottolineato che "serve certezza della pena" e "ci deve essere l’esclusione di sconti di pena per i recidivi".
Il rilancio delle "tre i" Affrontando il capitolo scuola del programma del Pdl, Berlusconi rilancia un cavallo di battaglia della campagna elettorale del 2001, ossia le tre i: inglese, Internet e impresa. L’ex premier sottolinea che questo è da considerarsi un obiettivo importante, "non era - osserva - solo un pallino di Tremonti".
Popolo della Libertà al gran completo C'erano praticamente tutti i vertici del Pdl alla presentazione del programma elettorale. In sala il leader di An Gianfranco Fini, il suo portavoce Andrea Ronchi, Giulio Tremonti, i leghisti Roberto Calderoli e Roberto Maroni, Raffaele Lombardo (Mpa), Mauro Cutrufo (Dca) e Alessandra Mussolini. Fini ha parlato brevemente prima con la Mussolini e poi, più diffusamente, con Tremonti. Sul podio campeggiavano i tre simboli che rappresenteranno il centrodestra nella scheda elettorale: quello della Lega Nord (con la scritta "Bossi"), quello del Popolo della Libertà (con la dicitura "Berlusconi presidente") e infine quello del Mpa (con la scritta "Autonomia-Sud").
"L'Udc? E' una frana..." Il Cavaliere al ritorno a palazzo Grazioli rivela alcuni particolari sui sondaggi elettorali. L'Udc, a quanto pare non sembra messo bene. "È una frana, ma preferisco non pubblicizzare questa cosa. Faccio anche male a non farlo, ma ho deciso così...".
Lavoro, 350mila posti di lavoro in più Berlusconi ha promesso in caso di vittoria di rilanciare le infrastrutture e riaprire i cantieri bloccati dal centrosinistra. "Se apriamo tutti i cantieri - rivela il Cavaliere - solo questo darà 300-350mila operai in più".
Dodici ministri
Il Cavaliere intende presentare la squadra dei suoi ministri prima del voto. È lo stesso leader del Pdl a dirlo ai giornalisti a via del Plebiscito spiegando che i "prossimi ministri saranno 12 più tre senza portafoglio".
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