Roma - Stanco di essere continuamente preso di mira il presidente del Consiglio decide di passare al contrattacco. Per farlo sceglie l'arena televisiva di Ballarò, intervenendo telefonicamente. Berlusconi si toglie qualche sassolino dalla scarpa contro il Pd, la Cgil e soprattutto Antonio Di Pietro. E' un intervento duro quello del premier, che prima contesta all'opposizione di avere nei suoi confronti un atteggiamento inaccettabile quando lo accusa di non conoscere l'abc della democrazia o, peggio, come ha affermato ieri Di Pietro, di esserne addirittura "l'assassino".
L'affondo su Epifani Poi prende di petto il segretario generale della Cgil replicando alle sue critiche per non averlo "invitato" alla cena di Palazzo Grazioli insieme agli altri leader sindacali. "Non credo di avere bisogno della sua autorizzazione per incontrare alcuni protagonisti del mondo della politica e del lavoro", esordisce aggiungendo, ironicamente: "Chiederò a lui il consenso su tutto".
L'incontro con Confindustria Quindi il capo del governo dà la sua versione dell'incontro con la Confindustria, Bonanni e Angeletti della scorsa settimana: "Nessuna cena, nessuna riunione conviviale a casa mia, ma un incontro rapido nella sede di Forza Italia al quale io ero stato invitato e di cui non sapevo nulla fino a mezz'ora prima".
Le discussioni su Alitalia Tra l'altro il presidente del Consiglio ricorda come Epifani sia stato invitato per ben sette volte, senza mai presentarsi, in occasione delle discussioni sul caso Alitalia. Il leader della Cgil, presente in studio, protesta chiedendo al premier "trasparenza". E, infine, commenta: "Intanto Berlusconi ha confermato l'incontro. Ne prendo atto e quindi qualcuno ha detto qualche bugia".
"Denuncerò Di Pietro" Ma è contro il leader dell'Italia dei valori che si indirizza in modo particolare l'ira del premier: "Lo invito, dopo queste accuse, a fare il suo dovere, deve andare dai magistrati e denunciarmi. Se non lo farà lui, lo farò io querelandolo per calunnia". "Non ho mai incontrato Villari. Non ho mai chiesto un appuntamento con l'onorevole Orlando. Mi era stato proposto da un onorevole di Fi ma ho rifiutato. Infine: E' vero che nel 1994 ho chiesto di incontrare Di Pietro perché volevo fargli fare il ministro. Ma allora - ha aggiunto - non sapevo che da magistrato aveva messo in prigione tante persone innocenti. Quando l'ho saputo ho cambiato idea". Berlusconi, rispondendo poi ad una domanda di Bersani sulla possibilità di un lavoro bipartisan per aiutare le fasce più deboli del Paese, ammorbidisce i toni sottolineando che sarebbe "auspicabile" se l'opposizione avesse un altro atteggiamento.
Crisi, apertura alle parti sociali Quindi l'apertura al confronto con tutte le parti sociali in vista del varo delle misure anticrisi: "Mercoledì 26 novembre abbiamo in animo di presentare un pacchetto per vedere di rilanciare la situazione economica italiana. Il signor Epifani e tutti gli altri sindacati saranno invitati per tempo. prima di prendere le decisioni avremo un incontro, che dureràil tempo necessario, nella Sala Verde di Palazzo Chigi. Discuteremo con loro e accoglieremo le loro osservazioni riguardosi, come sempre, delle loro opinioni".
L'ex pm attacca ancora il premier Di Pietro il giorno dopo ribadisce la sua accusa a Berlusconi. Il leader dell’Italia dei valori lo fa stamattina nel corso del "Caffè con", trasmissione di Rainews24: "Ribadisco in questa sede nella mia funzione di parlamentare dell’opposizione quello che gli ho detto e ripeto: corruttore politico.
Se non gli va bene, lo vada a dire lui ai magistrati altrimenti, si tenga quello che gli ho detto - dice l’ex pm di Milano - Berlusconi ha ammesso per la prima volta di avermi proposto di fare il ministro e poi ha ammesso di averci provato con Orlando dicendo però non gliel’ho detto io, è un parlamentare di Forza Italia che sta facendo da trait d’union".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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