Frascati - L'effetto Partito democratico alimenta le divisioni fra i diessini, e fra esponenti della Quercia al governo e quelli del partito. Al segretario dei Ds
Piero Fassino che ipotizza un rimpasto di governo, il ministro
per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani risponde infatti di ritenere
l’attuale squadra dell’esecutivo "ottima e abbandonate".
"Chiedetelo a Prodi. Per me questa squadra è ottima e
abbondante", ha risposto Bersani ai cronisti che gli chiedevano
cosa pensasse dell’ipotesi di rimpasto avanzata da Fassino.
Bersani ha parlato a margine del seminario del gruppo della
camera dell’Ulivo. Notazione secca, quella del ministro, che chiude la strada al segretario diesse che, nella fase di "traghettatore" verso il Partito democratico appare escluso dai giochi più importanti e cerca di ritagliarsi un posto se il governo avesse un assetto nuovo con la "scorciatoia" del rimpasto.
Prodi fa finta di niente: nessuna lite... E Prodi risponde minimizzando. "Non è vero, non è vero, non è
vero", dice ai giornalisti che gli chiedevano se ci fosse stata
una lite con Fassino sul tema del rimpasto di governo.
"No" anche da Damiano e Santagata Il fronte anti-Fassino e anti-rimpasto si allarga, nel centrosinistra e il segretario diessino è sempre più isolato L’ipotesi "non è mai stata ratificata, quindi
di che cosa discutiamo?". Dice il ministro del Lavoro Damiano che taglia corto "io sono impegnato a
realizzare il programma dell’Unione, e questo mi porta via un
tempo sostanziale".
Il rimpasto non è
all’ordine del giorno fintanto che dura la sessione di bilancio,
ma dopo non è escluso un ritocco alla squadra di governo "in
un’ottica di riequilibrio e di riduzione" del numero dei
ministri. Giulio Santagata, ministro per l'attuazione del Programma allunga i tempi (in politica è sempre importante...). "Il governo è impegnato in questo momento - dice - in quella che è la fase più delicata,
cioè la finanziaria. Quindi il tema del rimpasto non è ora
all’ordine del giorno".
Diversa la situazione dopo la fine della sessione di
bilancio: «allora si porrà il tema in termini politici - osserva il ministro - anche perché la nascita del Pd
ricompatterà più partiti in un unico soggetto. Quindi potrà
essere oggetto di attenzione il fatto che ci saranno più
ministri di un unico partito, cioè il Pd".
Realacci: tagliare i ministri "Più che di rimpasto bisognerebbe fare
una ristrutturazione. Se facessimo un sondaggio tutti gli
elettori del centrosinistra preferirebbero un governo più
asciutto". Il diellino Ermete Realacci non ha dubbi e rilancia la palla a Prodi: "Penso che sarebbe un
segnale di efficienza al Paese. Ma è un’iniziativa che deve
venire innanzitutto da chi dirige il governo".
L'Italia dei Valori: non capiscono le lezione di Grillo "Parlare di rimpasto di governo in
questo momento appare bizzarro e fuori luogo. Pensare di
rilanciare l’azione del governo cambiando qualche ministro
significa non aver recepito il sonoro schiaffo che è arrivato
dalla piazza di Grillo". Anche Massimo Donadi, capogruppo Idv alla
Camera, attacca Fassino.
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