Bertolaso in volo sulle ceneri di Genova: «Sfiorata la tragedia»

Bertolaso in volo  sulle ceneri di Genova: «Sfiorata la tragedia»

Guido Bertolaso arriva a Genova nel primo pomeriggio, sorvola in elicottero le zone colpite dai roghi che hanno flagellato Genova tra domenica e la giornata di ieri. Dalla Valbisagno a Nervi. Tocca con mano la situazione, come si dice in questi casi, coglie l’emergenza nella quale hanno operato i soccorritori. Quello che si è vissuto nei giorni scorsi nel capoluogo ligure non è stato affare di poco conto e il capo della Protezione civile, abituato ad affrontare emergenze ben più drammatiche, è molto chiaro: «Se non ci fosse stata questa risposta, sicuramente ci saremmo trovati di fronte ad una tragedia che, voglio essere chiaro, è stata evitata solo grazie ad un intervento molto efficace e tempestivo». Grazie a Vigili del fuoco, Corpo forestale, polizia municipale e i volontari che hanno operato senza sosta e un richiamo molto forte alle istituzioni locali perché operino in prevenzione: un appello diretto non solo al comune di Genova e alla Regione Liguria ma a tutta Italia «perché l’emergenza in questi giorni è nazionale. A settembre inoltrato pensavamo di esserne fuori, invece ci siamo dentro fino al collo». Soccorsi impeccabili ma Bertolaso non vuole cullarsi sugli allori, nel vertice svolto in Prefettura alla presenza del Prefetto Anna Maria Cancellieri, il presidente della Regione Claudio Burlando, il sindaco di Genova Marta Vincenzi, i vertici di Carabinieri, Guardia di Finanza, Forestale e Vigili del Fuoco, appunta anche le cose che non sono andate «perché questa è una macchina che gira molto meglio di 5, 6 anni fa ma che va perfezionata». Ma a dimostrazione di come lavori la Protezione civile sugli incendi boschivi cita la collaborazione che la California ha chiesto all’Italia per contrastare un’emergenza che va avanti da mesi e si protrarrà fino a dicembre.
«Non ho visto case bruciate ma fiamme troppo vicine ad abitazioni, case di riposo, centri sportivi e addirittura ad un deposito di fuochi d’artificio, il rischio è stato notevole -spiega Bertolaso-. Dobbiamo ricordarci che non esistono incendi per autocombustione ma sono tutti di natura colposa o dolosa».
É ancora presto per poter fare una stima dei danni subiti nel genovesato, la si potrà avere dopo la conclusione delle opere di bonifica e non prima di fine mese. La conta dei danni sarà lunga e dovrà essere precisa e dettagliata.

Ieri è stato individuato dal Corpo forestale dello Stato l’uomo che accendendo un barbecue, sabato sera nella sua abitazione di Lavagna, ha fatto scoppiare l’incendio che ha minacciato un campeggio, un ristorante ed un comprensorio. Intanto, da ieri sera bruciano i boschi del savonese: in serata squadre dei vigili del fuoco erano impegnate a Madonna del Monte e Valleggia. Fiamme anche sopra Spotorno.

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