Dopo il best seller, niente? Caccia all’autore scomparso

Ve la ricordate Lara Cardella, quella che voleva i pantaloni? Svanita nel nulla, insieme a tanti altri «casi letterari». Famosi per una sola stagione, ecco che fine hanno fatto

Gian Paolo Serino Ci siamo messi sulle tracce di quegli scrittori che hanno dominato le classifiche di vendita per poi scomparire improvvisamente nel nulla. Una ricerca quasi investigativa perché tutti - case editrici, uffici stampa e colleghi scrittori - li ricordano, ma nessuno sembra conoscerne il destino. In questo caso intricato, spesso ai limiti del giallo, fondamentale è stato il supporto di internet. Solo attraverso il web siamo riusciti a sapere che «gli scomparsi» a volte sono davvero diventati fantasmi d’inchiostro e a volte, proprio come in un horror, ritornano.
Lara Cardella, autrice di quel Volevo i pantaloni (Mondadori) che alla fine degli anni ’80 fece scalpore, oggi è una donna che ha abbandonato l’inchiostro ma ha ritrovato «la famiglia». Lei che nel suo bestseller, subito diventato fenomeno mediatico da salotto televisivo, rivendicava il diritto di libertà in una Sicilia moderna ma ancora imprigionata dai retaggi da «padre padrone», oggi è tornata a vivere a Licata. Proprio nel paese dove ambientò il suo Volevo i pantaloni, oggi è madre di una bambina e vive lontano dalle luci della ribalta. Passati i tempi in cui, in sella alle vendite, fuggì per andare ad abitare da sola a Roma. La Cardella ha poi pubblicato Odio il soft ma senza riaccendere nel pubblico l’entusiasmo del suo esordio. Ma nel suo genere la Cardella è stata un’antesignana: certo nel libro non si raggiungevano le «vette del piacere» di lettura di Cento colpi di spazzola di Melissa P., ma il caso di quella ragazzina che gridava dalle pagine la mancanza di libertà per le adolescenti siciliane impressionò l’Italia dei lettori videns: quelli che la guardavano ammirata sul palco del Maurizio Costanzo Show e il giorno dopo si riversavano a frotte nelle librerie.
Uguale e diverso è il caso di Susanna Tamaro: dopo i milioni di copie vendute in tutto il mondo con il suo Va’ dove ti porta il cuore, la scrittrice ha continuato a pubblicare senza replicare quel successo, ma senza smettere di scrivere. Semplicemente centellina interviste e presenza in video per rifugiarsi in quella che lei chiama «la mia fattoria»: un casale sperso tra le colline dell’Umbria dove si è data alla contemplazione della natura. Preferisce comunicare attraverso il suo sito ufficiale. «È difficile immaginare» scrive, «quando non ci si trova nell’occhio del ciclone della notorietà, la quantità di notizie fantasiose - comprese nel grande spazio che va dalla chiacchiera innocente alla calunnia pura - che riescono a circolare su una sola persona. Così negli anni sono venuta a sapere di avere i capelli rossi, di possedere attici nei luoghi più esclusivi, ville miliardarie con tende d’oro, tenute in Toscana, Jaguar, di aver ballato nei locali notturni più alla moda, di aver recitato con la minigonna in un film dal titolo Liquirizia, di soffrire di depressione, di essermi suicidata, di essere una psicopatica irascibile con la fobia dei rapporti umani, di essere assatanata di denaro, venale, pronta a calpestare qualsiasi valore e sentimento per accumulare qualche doblone in più, di aver scopiazzato i miei libri un po’ qua e un po’ là, di essere buddista, new age, fascista, evoliana, integralista cattolica, fidanzata della cantante Tosca. Ho scoperto perfino che mi faccio pagare profumatamente per rilasciare interviste e» conclude, «come notizia fresca - giunta direttamente alle mie orecchie dalla bocca di un giornalista spagnolo - di essere in procinto di candidarmi alla dirigenza di An al posto di Gianfranco Fini». Il 27 settembre prossimo, intanto, viene annunciato il suo ritorno di carta con il romanzo Ascolta la mia voce: per il lancio, organizzato personalmente dalla «guru» delle addette stampa, Mara Vitali, sono previste alcune foto esclusive nella campagna umbra. Naturalmente la caccia al contenuto si è già scatenata e con essa le voci: Vanity Fair ha parlato di un prequel di Va’ dove ti porta il cuore. E Rizzoli, con fermezza, smentisce...
Giorgio Faletti, dopo il successo di Io uccido e Niente di vero tranne gli occhi, si è isolato all’Elba dove, parole sue, ammira l’incantevole spettacolo della natura, il mistero del mare e preferisce le trattorie del suo paesino adottivo alle tribune letterarie. Nel frattempo è apparso nel ruolo del «Carogna», professore apparentemente implacabile, nel film Notte prima degli esami di Fausto Brizzi.
Diverso ancora il caso di Peter Hoeg, lo scrittore danese che con Il senso di Smilla per la neve (Mondadori) aveva scalato per mesi le vette delle classifiche di vendita di tutto il mondo. Da più di dieci anni di lui non si sapeva più nulla: tagliato ogni contatto con il mondo esterno compreso quello editoriale. Solo ora, grazie ad un’intraprendente giornalista svedese dell’Expressen di Stoccolma, sappiamo che Hoeg ritorna con il suo nuovo romanzo, Den stille pige, La bambina silenziosa (in autunno sempre da Mondadori). Di più non si sa: se non che l’autore ha preferito autoesiliarsi e impegnarsi nel fondare e finanziare una associazione che si occupa di donne e bambini in difficoltà in Africa e in Tibet.
James Redfield, autore de La profezia di Celestino (Corbaccio, 114 milioni di copie vendute in tutto il mondo dalla prima edizione del 1993), invece, non è mai scomparso, anzi: il suo fantasma letterario ha continuato a girare nelle librerie con nuovi romanzi e saggi, ma senza mai riuscire a bissare il successo del suo debutto. Pubblica libri, tiene conferenze in giro per gli States, ha un sito internet aggiornatissimo e dirige una rivista di interrogativi esistenziali. Nel frattempo annuncia che da aprile La profezia di Celestino tornerà in versione grande schermo: un film da lui prodotto e sceneggiato perché, come si legge sul sito, oltre ai lettori anche gli spettatori comprendano come poter raggiungere la propria armonia.
E un fitto mistero avvolge ancora Thomas Pynchon, considerato tra i massimi scrittori americani contemporanei. Dal 1993, data di pubblicazione del suo ultimo L'arcobaleno delle gravità, anche lui è scomparso nel nulla. Aveva rotto il suo silenzio quarantennale prestando la voce in uno degli episodi del celebre cartone animato I Simpson. Nella puntata andata in onda negli Stati Uniti il 25 gennaio 2004, commentò così il debutto letterario di Margie, la Signora Simpson: «Thomas Pynchon ha amato questo libro. Quasi quanto ama le telecamere». Poi proprio qualche giorno fa il clamoroso annuncio: il nuovo libro dello scrittore, Against the Day, attualmente in fase di editing, uscirà negli Stati Uniti il prossimo 5 dicembre e sarà di nuovo un romanzo storico, ambientato nella Chicago del XIX secolo.


In attesa del ritorno di questi scrittori a (s)comparsa possiamo per intanto recarci in una qualsiasi libreria: lì, da qualche tempo, si consuma una nuova tragedia. L’arrivo dei bestseller istantanei: libri che non fanno in tempo a scalare le classifiche di vendita o a esaltare il critico di turno che già, dopo pochi mesi, si perdono nella memoria di lettori, librai ed editori.

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