Bestemmie, alcol e droga al «rave» di Cofferati

Una festa antiproibizionista all’insegna dell’illegalità. Forza Italia: il sindaco c’era e ha detto che non è successo niente...

Bestemmie, alcol e droga al «rave» di Cofferati

da Bologna

Che per due giorni non si sarebbe dormito, con le famiglie tappate in casa, le linee degli autobus deviate, la musica a tutto spiano, i muri imbrattati di graffiti, i cittadini di Bologna lo avevano messo in conto, ormai rassegnati. Che alla Street Rave Parade, la «festa antiproibizionista» che ha tenuto banco nella città delle Due Torri sabato e domenica, ci sarebbe stato il festival della droga, era scontato. Meno scontato era che si arrivasse a issare striscioni blasfemi e con bestemmie in una manifestazione pubblica che ha avuto il benevolo sostegno della giunta Cofferati e della sinistra al governo della città. Ma è esattamente quello che è accaduto.
Oltre al consumo e allo spaccio di stupefacenti, come mostra il reportage fotografico di cui è venuto in possesso Il Giornale, che ha scelto di pubblicarne solo una parte, gli antiproibizionisti hanno portato in bella mostra i cartelli con sopra scritto «Papa boys - Gruppo Porco D...» attraverso tutta la città, sono passati per i giardini Margherita, sotto Porta Castiglione, da viale Pepoli, per via Stalingrado e fino al Parco Nord. Facendo un doppio danno in un colpo solo: hanno ferito chi crede e hanno oltraggiato la memoria di una persona, Papa Giovanni Paolo II, da poco defunta.
Forza Italia e Alleanza nazionale hanno duramente attaccato il sindaco Sergio Cofferati. «È un fatto intollerabile della più assoluta inciviltà» dice l'avvocato Lorenzo Tomassini, consigliere azzurro in Comune: «Ed è inaccettabile che la manifestazione sia stata autorizzata dalla questura, con il placet della amministrazione comunale, e che nessuno sia intervenuto per reprimere le violazioni non solo della legge ma anche di ogni principio di civiltà. Ognuno si dovrà prendere le sue responsabilità». La tempesta si sta addensando anche su prefettura e questura. L'onorevole Fabio Gragnani di Forza Italia ieri ha depositato un'interpellanza urgente per il ministro dell'Interno Giuseppe Pisanu.
Come è evidente dalle fotografie scattate la Street Rave Parade si è trasformato in uno «sballo» collettivo e all'aperto. Il fotografo ha immortalato l'offerta di hashish. Hanno avuto libera circolazione anche le cosiddette droghe pesanti, come mostra l'immagine di una ragazza che sniffa. Gli spinelli sono comparsi ovunque. Oltre ai livelli assordanti della musica, i cittadini hanno subito l'inevitabile degrado. Tra i cumuli di immondizia c'è chi intontito dalla droga è crollato a dormire per terra. L'anno scorso solo per ripulire scritte e graffiti lasciati dal passaggio del «rave» il Comune ha speso 150 mila euro.
La manifestazione, che è arrivata alla nona edizione, è organizzata da Livello 57, un'associazione ritenuta vicina a Rifondazione comunista. Un anno fa si è svolta anche sotto la giunta di Giorgio Guazzaloca, ma non si sono raggiunti questi eccessi.
«Il sindaco Cofferati che durante la Street Parade si è voluto recare di persona a piedi per vedere quanto stava accadendo, ha detto che non è successo niente» incalza Lorenzo Tomassini. «Ha ammesso però che nessuna licenza amministrativa è stata concessa per la vendita di bevande durante la manifestazione».
Già, perché il «rave» oltre che blasfemo è stato un business colossale. Le foto che Il Giornale pubblica sono eloquenti: dai camion lungo il corteo sono state scaricate migliaia di lattine e bottiglie e fiumi di bevande alcoliche e no. E a prezzi decisamente poco proletari: 4 euro per un cocktail, 3 euro e 50 per una birra alla spina. «Non è più ammissibile che i danni siano a spese della collettività e che gli organizzatori privatizzino gli utili», dice ancora l'avvocato Lorenzo Tomassini: «Da anni questa parata viene autorizzata in quanto manifestazione politica. Ma non ha nulla di politico, l'unico intento è quello di massimizzare gli utili, incassando fior di quattrini in modo abusivo e illecito».


I consiglieri comunali di Forza Italia e An hanno annunciato che presenteranno un esposto per chiedere che la Guardia di finanza faccia tutti gli accertamenti sulle attività illecite svolte durante il «rave», su introiti e beneficiari, partendo dalle targhe dei camion che hanno «irrorato» di alcol la manifestazione.

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