Michele Perla
È bastato un sorso dacqua per farlo finire in ospedale con un sospetto di avvelenamento, provocato da una sostanza tossica ancora tutta da individuare. Lo faranno questa mattina i tecnici dellArpa, ai quali la polizia ha affidato la bottiglia dacqua minerale sequestrata, quella prelevata da un operaio direttamente da un distributore in fabbrica.
È accaduto sabato mattina allinterno di una grande azienda meccanica di Legnano. Poco prima di mezzogiorno uno degli operai della squadra impegnata in interventi di manutenzione, infila le monete nel distributore automatico e riceve in cambio una bottiglietta di minerale da mezzo litro. Svita il tappo sigillato, beve un sorsata e subito accusa un fortissimo bruciore alla gola. Loperaio sta male e chiede aiuto ai colleghi; subito viene caricato in macchina e trasportato allospedale cittadino, dove i medici del pronto soccorso lo sottopongono prima ad una lunga serie di accertamenti e in seguito ad un lavanda gastrica. Prognosi di guarigione una settimana.
Nel frattempo dellaccaduto viene informato il locale commissariato che subito invia una pattuglia in ditta.
Gli agenti individuano e sequestrano il distributore che ha erogato la bottiglia sospetta; poi, per precauzione, estendono il provvedimento restrittivo a tutti gli altri erogatori automatici presenti, in attesa di far chiarezza sullepisodio.
Il contenitore in plastica incriminato è stato affidato al laboratorio di analisi dellazienda sanitaria, che però non ha ancora fornito il risultato dei campionamenti effettuati.
Al momento nessuno è ancora in grado di dire con certezza se la bottiglia abbia subito o meno manomissioni; e se insieme allacqua vi fossero anche sostanze dannose per la salute umana.
La polizia invita a non creare allarmismi; resta tuttavia valido il suggerimento a controllare bene le bottiglie in plastica, prima di berne il contenuto.
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