Biagi, domani il funerale Il saluto della "sua" Milano

In moltissimi hanno reso omaggio alla salma del giornalista. E non si placano le polemiche sull'editto bulgaro. La sua vita: un'inchiesta lunga 60 anni

Biagi, domani il funerale 
Il saluto della "sua" Milano

Milano - Tantissime persone sono giunte a porgere il loro ultimo saluto a Enzo Biagi. Hanno lasciato fiori, pensieri, lettere e biglietti. "Hai lottato tutta la vita contro il fascismo che pretende di gestire", ha lasciato scritto un uomo, mentre un altro ha voluto dirgli che "costruirsi un’idea del mondo e delle cose attraverso i tuoi occhi e la tua penna è stato un bel costruire". Tanti anche i pensieri di giovani che intraprendono la carriera giornalistica: "Hai rappresentato per noi che scriviamo i primi articoli - ha scritto una ragazza - un esempio da seguire e lo spunto per una riflessione su questo mestiere". Domattina presto la salma di Enzo Biagi partirà per raggiungere Pianaccio, sull'Appennino emiliano, il paese natio del giornalista dove verranno celebrati i funerali.

Sarà sepolto accanto alla moglie Verrà sepolto in terra, probabilmente accanto alla moglie Lucia e alla figlia Anna, e per far posto alla salma - nel piccolo e affollato cimitero di cui lui stesso diceva "chi ancora non c’è prima o poi ritorna" - una zia forse dovrà "traslocare". Pianaccio, piccola frazione sui monti dell’Appennino tosco emiliano del comune di Lizzano in Belvedere, si prepara in queste ore ai funerali del suo cittadino più illustre. Biagi aveva una casa nel paesino ed era solito ritornare tra i monti dell’infanzia per festeggiare in agosto il suo compleanno, attaccatissimo alla gente del posto (poco più di una trentina gli abitanti della frazione) di cui condivideva l’umiltà degli atteggiamenti.

"Editto bulgaro", le polemiche non si placano "Non c’è mai stato un editto bulgaro nè ho mai detto che questi signori non dovevano fare televisione": così Silvio Berlusconi vuole mettere un punto alle polemiche sulla vicenda che coinvolse Biagi. "Tutto è stato sconvolto - ha detto Berlusconi - la verità è che io criticai, e la critica è ancora valida, come veniva usata la tv, soprattutto quella pubblica, pagata con i soldi di tutti e dissi che i dirigenti nuovi che verranno dovranno evitare che ciò si ripeta. Non c’era nessuna intenzione di far uscire dalla televisione e neppure di porre veti alla permanenza in tv di chicchessia. Quindi ancora una volta è stato tutto deformato dalla sinistra".

Giulietti: "Ritrasmettiamo le immagini" "Almeno in considerazione del fatto che si parla di una persona scomparsa, Berlusconi avrebbe potuto evitare di dire certe sciocchezze. Ci sono anche delle immagini televisive che dimostrano che il famoso editto di Sofia esiste, eccome, e mi auguro che qualcuno le ritrasmetta". È quanto afferma l’esponente del Pd Giuseppe Giulietti, componente della Vigilanza Rai, in merito alle affermazioni del leader di Forza Italia.

Bersani: "L'ostracismo funzionò" "Siamo stati sul posto dell’ostracismo. Solo per Berlusconi non ci fu l’editto di Sofia ma invece ci fu e funzionò, con grande amarezza in particolare per lo stesso Biagi. Questo è un dato storico. Guardiamo avanti però facciamo in modo che non succedano mai più cose del genere. Quello che colpisce di più è che anche nell’opinione pubblica non ci fosse una percezione della gravità della cosa, come se le coscienze si fossero attutite. È una pagina di storia recente, facciamo in modo che non accadano mai più cose così umilianti". Così il ministro dello Sviluppo economico Pierluigi Bersani da Sofia rende omaggio alla scomparsa di Enzo Biagi e torna a parlare del periodo di assenza del grande giornalista dalla televisione pubblica.

Casini: "Forse sbagliai" "Forse sbagliai? Può darsi, ma in tutta coscienza posso dire che nei 5 anni in cui ho fatto il presidente della Camera, la terza carica dello Stato, ho servito

l’Italia e non me ne sono servito e anche nei confronti del governo ho sempre difeso il parlamento" Pier Ferdinando Casini, nel corso di Radio anch’io, abbozza una mezza autocritica rispetto al cosiddetto "editto di Sofia.

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