Biancazzuri travolti a Palermo: ora la squadra si «cuce» la bocca

da Palermo

Brutta, inaspettata sconfitta per la Lazio che non ti aspetti. Come definire altrimenti il pesante 3-1 del «Renzo Barbera» (reti di Gonzalez, Tedesco, Caracciolo per il Palermo e Belleri per la Lazio.
Un fuori programma che rallenta pericolosamente la corsa all’Uefa agli svogliati uomini di un furente Delio Rossi.
Come di consueto, poi, quando la battuta di arresto è clamorosa come quella di ieri sera tutta la squadra perde improvvisamente la voglia di parlare.
Insomma, la Lazio si conferma squadra poco incline a far punti in trasferta, come testimoniano le sei sconfitte subite finora in campionato, mentre in casa il rendimento è di gran lunga superiore (solo vittorie e pareggi). La colpa dei biancocelesti è stata essenzialmente non concretizzare la netta supremazia nella fase finale del primo tempo.
Poi, nella ripresa, soprattutto dopo essere rimasti in dieci per l’espulsione di Behrami, gli uomini di Rossi hanno seriamente rischiato di perdere con una goleada.


A Papadopulo rimane la grande soddisfazione di avere sconfitto un pezzo importante del suo passato (nella Lazio ha giocato fra gli anni ’60 e ’70, ma anche di avere allenato nella passata stagione) e di aver contribuito a restituire entusiasmo a una piazza ormai depressa.

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