Caro Minasso, in questi giorni in cui, avvicinandosi le elezioni politiche, tanto si parla delle nostre liste e della possibile candidatura di Sandro Biasotti, sia pure come indipendente, nel nostro partito, ho avvertito, dentro e fuori Alleanza Nazionale, un certo disagio.
Disagio per una proposta di candidatura che, se ad un primo esame può sembrare estemporanea, rappresenta invece la vera opportunità per An di interpretare la società del futuro: concretizza, cioè, un fare politica attraverso le persone e non solo per simboli, laprirsi alla società e non il chiudersi in se stessi.
Come ben sai, considerati gli anni passati assieme in consiglio regionale, il rapporto con il presidente Biasotti ha conosciuto anche momenti di scontro politico dovuti a diverse visioni strategiche, ma pur sempre riconducibili alla volontà, da parte di entrambi, di far crescere il centro-destra e di sviluppare una politica in grado di far sviluppare la Liguria.
Il nostro partito, che alle scorse elezioni regionali è uscito ridimensionato in tre province su quattro, ha oggi la volontà di risollevarsi e di riappropriarsi di un elettorato che, per vari motivi, molti dei quali imputabili a noi stessi, abbiamo perso per strada: per far questo, però, è necessario presentare dei candidati forti, credibili, dotati di appeal politico, che sappiano recuperare gli astensionisti e, perché no?, attirare anche voti dai nostri alleati. In fondo, anche in vista di possibili sviluppi futuri nellassetto del centro-destra, è quanto mai indispensabile che Alleanza Nazionale si affermi, come una formazione forte e ben posizionata nello schieramento della Casa delle Libertà.
La riorganizzazione ed il rilancio del nostro partito sono unesigenza imprescindibile, dalle quale non può esimersi alcun militante né, tanto meno, alcun dirigente o eletto nelle nostre file.
Parlare di riorganizzazione significa riproporre, in maniera convinta e decisa, un dialogo con la società civile che, per una molteplicità di cause, negli ultimi anni è andato perduto: un partito come il nostro che, da sempre, ha fatto del radicamento nel territorio e fra la gente il proprio punto di forza, non può estraniarsi dalle problematiche delle categorie e degli ordini professionali, del sindacato, del mondo della ricerca e della cultura.
Occorre che An torni a discutere, non solo al proprio interno, delle grandi tematiche politiche e sui grandi temi culturali, allo scopo di delineare una sua strategia e non cadere nellerrore dellimprovvisazione o della politica della mera quotidianità: per raggiungere questo obiettivo, occorre un grande senso di responsabilità!
La base, i Circoli, gli iscritti, devono tornare a far sentire la propria voce, devono riprendere e proporre, suggerire e discutere su tutto ciò che riguarda la vita e le idee di una comunità militante.
Per troppo tempo Alleanza Nazionale, in Liguria, ha sofferto una subordinazione ad alleati più forti che, talvolta in maniera anche arrogante, hanno imposto opzioni politiche risultate poi disastrose per lintero centro-destra. Caro Minasso, mi devi promettere che mai più An starà a guardare, che mai più subirà scelte altrui che non condivide, ma che, finalmente, saprà essere protagonista.
Nel momento in cui, finalmente, il partito ha ritrovato lunità e la concordia, nel momento in cui tutti noi abbiamo definitivamente sepolto le polemiche e le recriminazioni del passato, è necessario uno sforzo ulteriore per riproporci allesterno e uscire così dall«orticello», comodo ma penalizzante, dei soliti candidati e dei soliti nomi: se Biasotti sarà dei nostri ben venga, sarà il segnale che Alleanza Nazionale vuole finalmente crescere dentro e fuori la coalizione. Mi auguro, soltanto, che sia il primo di una lunga lista. Buon lavoro.
Vice Presidente Provinciale
Alleanza Nazionale
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