Dal Bie ok sulle aree: «Ma entro ottobre aprano i cantieri»

Expo, ultimo avviso. «Non c’è più tempo: i lavori dovranno iniziare non oltre ottobre o non sarà possibile arrivare in tempo per il 1 maggio 2015». Con questo ultimatum e un minaccioso «altrimenti dovremo prendere conseguenze» si è chiusa ieri l’assemblea generale del Bureau International des Expositions. Ma ieri è stato anche il giorno del debutto parigino del neosindaco Giuliano Pisapia e dell’addio di Letizia Moratti come commissario straordinario di Expo. Promosso il sindaco: «Con Pisapia - ha detto il segretario generale Vicente Los certales «il feeling è molto buono: il nuovo sindaco ha capito l’importanza di Expo e dell’impegno per farne un successo».
E se Los Certales si dice «ottimista anche se dobbiamo lavorare per Milano perchè non si può più perder tempo», per il presidente del Comitato esecutivo Steen Christensen «se non si farà in tempo per l’apertura dovremo prendere conseguenze», non meglio specificate. La misura è colma sembra dire il presidente e Milano non può pensare più di presentare come risolte situazioni che a fatti si rivelano ancora aperte: Christensen ha ricordato che in passato c’erano state rassicurazioni sul possesso dei terreni, che ci sono state garanzie sulle aree a ottobre dell’anno scorso e sei mesi dopo non c’era ancora la disponibilità. Eppure proprio due giorni fa i legali della società «Arexpo» di Regione, Provincia e Comune hanno firmato il compromesso con il gruppo Cabassi per l’acquisto dei terreni. Soddisfatto il governatore Formigoni, fautore della soluzione per il nodo delle aree: «Oggi avevamo il compito di garantire al Bie che i terreni sono di proprietà di enti pubblici». E «la soluzione sembra conforme alle richieste» conferma Christensen. Salvi in extremis, insomma. Vedere per credere: Los Certales ha annunciato che verrà in città il 22 per incontrare il governatore Roberto Formigoni, il sindaco e la società Expo 2015 spa «per vedere insieme tutto quanto è stato detto in questi due anni e fare chiarezza. Tutti hanno parlato di Expo in ogni occasione e si è fatta confusione tra gli elementi». Pisapia non si preoccupa e interpreta l’ultimatum del Bie come una sferzata: «Bisogna valutare le parole dette come un incoraggiamento. Expo andrà avanti senza tentennamenti - ha poi spiegato -. Non c’è assolutamente dubbio. Ci sono state indicate delle date ben precise e quelle date dovranno essere osservate. Su questo c’è l’impegno di Milano ma soprattutto di tutti perchè senza unità d’intenti si rischia di far fallire una grande occasione per Milano e non solo per Milano».
Ringraziando la società Expo 2015 spa per il lavoro svolto, Pisapia ha cercato di spegnere le polemiche tra l’ad Giuseppe Sala e il neo assessore a Cultura ed Expo Stefano Boeri, che appunto manterrà tutte le sue deleghe, inclusa quella sull’Expo: «Al momento non vedo i motivi per rivederle» ha spiegato Pisapia.

Il voto del referendum su un Expo «verde», inoltre, non è in contrasto con questo orientamento: «Non posso che essere d’accordo con ciò che decidono i milanesi ma non vedo l’inconciliabilità: avere un grande giardino non vuol dire non tener conto delle esigenze dei Paesi partecipanti».

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica