Uno è polivalente e pettinato. L'altro è gigantista dal look arruffato. Entrambi hanno già medaglie olimpiche al collo, ma l'uno, Aksel Lund Svindal, classe 1982, sembra programmato per essere sempre il primo della classe; l'altro, Kjetil Jansrud - centrando l'argento olimpico in gigante proprio davanti al suo compagno che rimase
di bronzo e chiudendo ieri a Hinterstoder secondo dietro Schoerghofer - appartiene alla categoria di quelli che hanno cominciato la carriera vincendo una medaglia importantissima prima di aver assaporato la vittoria in coppa.
Uno ha già conosciuto le gioie delle vittorie più grandi - con 13 sigilli e due coppe generali, 5 medaglie iridate e 3 olimpiche -, ma ha anche risalito la china degli infortuni più duri. L'altro ricorda una tragicomica caduta, ma era al trofeo Topolino. Due anni e mezzo di differenza a favore di Jansrud, quasi 20 centimetri d'altezza a favore di Svindal. Una fidanzata, Julia Mancuso, per Aksel, (quasi) altrettanto famosa e medagliata; la dolce metà di Jansrud è invece una frana sugli sci: è lunga la lista degli antipodi che dividono questi due figli di Norvegia, epigoni e degni eredi di Kjetil André Aamodt e Ole Kristian Furuseth, colleghi "poveri" dei mostri sacri dello sport norvegese che viaggia sugli sci sottili, da Bente Skari a Petter Northug ,o fucile in spalla come Ole Einar Bjorndalen .
Oltre all'amore per Henrik Ibsen e per le gite sul postale dei fiordi, ad unire il gusto dei due vikinghi resta un memorabile tributo a Michael Jackson, a suon di moon walk danzata con immensa grazia, scarponi ai piedi, a Portillo nell'autunno 2009. Un po' poco per farne un'equipe? Nient'affatto.
Il big e loutsider Svindal-Jansrud la Norvegia punta sui gemelli diversi
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