Un vertice nel quartier generale della Lega, in via Bellerio, per ammorbidire il ministro allEconomia Giulio Tremonti. Missione compiuta, a quanto sembra. Il presidente delle Province lombarde Leonardo Carioni, ieri al vertice con il sindaco Letizia Moratti e il leader del Carroccio Umberto Bossi, assicura che «Tremonti non è stato affatto chiuso alle nostre richieste». Sul tavolo il patto di stabilità che i Comuni virtuosi, in primis Milano, chiedono a ripetizione di poter sforare. Almeno, pretendono che non venga conteggiata la spesa fatta con fondi incassati dalla vendita del proprio patrimonio immobiliare. Il divieto di servirsene imposto da Tremonti aveva sollevato le proteste degli enti locali, ma pare si sia intravista una soluzione. Bossi assicura che «il patto di stabilità interno verrà cambiato». Tremonti anticipa che il governo «intende varare il federalismo del patrimonio immobiliare pubblico. É enorme ed è una pazzia che sia gestito da un ufficio a Roma dove non sanno quanto vale». Lidea «è di far tornare ai Comuni i beni immobili. È giusto che lo Stato ne abbia di nazionali e simbolici, ma altri beni hanno senso se gestiti localmente».
Dal viceministro alle Infrastrutture Roberto Castelli arriva invece una frenata ai fondi della linea 4 e 5 del metrò. Il Comune preme perché il Cipe dia il via libera entro luglio. Lok «arriverà - assicura Castelli -, ma se non è luglio è settembre, non farei drammi su una data».
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