Bimbe adescate da pedofilo in rete

Le aveva incontrate in una delle tante comunità virtuali di Internet e con loro aveva instaurato un'amicizia speciale, facendole sentire più grandi della loro età, conquistando giorno dopo giorno la loro fiducia, tanto da convincerle a fotografarsi mentre compivano atti di autoerotismo e ad inviargli le loro foto via mms. Le due «piccole stelle» (così come lui le chiamava) cadute nella rete del giovane venticinquenne di Pescara, ora agli arresti, sono due amiche di nove e dieci anni, di Genova. E contatti il pedofilo, di bell'aspetto ed in procinto di aprire un'agenzia di viaggi tutta sua, li aveva stabiliti anche con una terza minore, di 14 anni, della provincia di Genova, che aveva convinto ad accettare un incontro con lui dopo averle inviato una sua foto. L'uomo, accusato di pornografia minorile e violenza sessuale continuata, è ora in carcere. Le storie che l'uomo aveva intrecciato con le ragazzine sono emerse dopo che i genitori di una delle due amiche, allarmati dalle telefonate che la bambina riceveva sul telefonino, avevano presentato una denuncia alla Polizia postale ligure. Intercettando le telefonate e dopo aver studiato sul computer delle piccole il tenore dei messaggi scambiati, gli investigatori si sono sostituiti alle due minori ed hanno coltivato lo scambio col ragazzo. Grazie ad un'intuizione i poliziotti coordinati dalla dottoressa Lorella Balducci sono riusciti ad avere le foto che l'uomo aveva fatto scattare alle due bambine. Nel corso delle indagini gli agenti sono poi risaliti ad un'altra amicizia che il ragazzo aveva instaurato, sempre «chattando», con una quattordicenne genovese.

Forte è stata la sorpresa del pedofilo quando l'ispettore della Postale genovese si è presentato a casa sua presentandosi col nome di una delle piccole vittime. Nel corso della perquisizione è stato sequestrato il computer con tracce della corrispondenza.

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