Bimbo sbattuto contro l’armadio: questa volta il bullo è il maestro

«Scatto d’ira del maestro: alunno malmenato». Il titolo era ieri sulla prima pagina de Il Gazzettino. La cronaca riferisce di un insegnante che «avrebbe scagliato il bambino contro l’armadio». Il piccolo, che frequenta un istituto elementare di Mestre, è finito al Pronto soccorso dove «i sanitari gli hanno riscontrato ferite guaribili in 12 giorni». Il bimbo picchiato sarebbe un caso segnalato alle autorità scolastiche come «difficile»: «È irrequieto e spesso disturba in classe». Ma questo non significa che sia pericoloso o violento: «Nei suoi riguardi non sono mai stati registrati atteggiamenti discriminatori...». Almeno finora. Intanto i genitori del bimbo hanno denunciato il docente nei confronti del quale, però, i dirigenti scolastici non hanno adottato nessun provvedimento, se non quello di affiancargli un collega durante le lezioni.
Un caso limite? Un episodio - talmente eccezionale - da non far testo? Tutt’altro. Per averne la prova basta dare un’occhiata a una delle video-gallery più cliccate del sito scuolazoo, quella dedicata ai «prof violenti». Un’avvilente carrellata di immagini a base di calci, schiaffi e pugni dove il «bullo» sta dall’altra parte della cattedra. Alla faccia degli educatori. Il tutto filmato attimo per attimo con il videotelefonino e prontamente messo nell’archivio web del sito-icona degli studenti più «bestiali» d’Italia.
Tanti gli episodi documentati che rischiano di rovinare l’immagine di un corpo docente abituato invece a lavorare con impegno e passione. Fatto sta che le scene in questione sono da brivido: è assurdo immaginare un professore che insegue uno studente colpendolo con mosse di karate; eppure è proprio quello che si vede. Comportamenti gravissimi al cui confronto le immagini in cui altri docenti sono sorpresi in classe a dormire, ballare, fumare, cucinare e giocare a pallone appaiono come dei peccati veniali. Un repertorio sconcertante, quasi delle pazzie da manicomio. Tanto da giustificare una semplice domanda: ma un professore, prima di sedersi dietro a una cattedra, viene sottoposto a una visita che ne accerti l’idoneità psichica all’insegnamento? La riposta è no. Da due anni infatti è stato abolito l’obbligo del certificato Asl attestante «l'idoneità psico-fisica al lavoro». O meglio, lo ha sostituito con una sorta di autocertificazione che ha bisogno solo della controfirma del proprio medico di famiglia.
Intanto, in base all'indagine svolta da Vittorio Lodolo D'Oria, medico, specializzato in analisi sulla psicologia dei lavoratori, quasi metà degli insegnanti dell’indagine è risultata affetta da patologie psichiatriche, il doppio di quel che accade a impiegati, operai o infermieri. Questo sia che si tratti di insegnanti donna sia uomini o che si lavori con bambini di 5 anni o ragazzi di 15. I docenti violenti immortalati su scuolazoo sono tutti uomini, ma tra le professoresse non mancano quelle che danno pessima prova di sé preparandosi pane e mortadella usando la cattedra come se fosse il tavolo della propria cucina. A volte a scatenare il furore degli insegnanti è anche il continuo squillo di cellulari che interrompe la lezione. Allora si vedono docenti che afferrano il telefonino dello studente riducendolo in mille pezzi (il telefonino, non lo studente...).

Una crociata anti-cellulare più che giustificata, se non fosse che in altri video registrati in aula dai ragazzi si vedono proprio i professori chiamare con il cellulare e inviare sms.
Comunque sempre meglio di quel commissario interno che, durante la maturità, si è appisolato con la bocca aperta davanti a una ragazza che stava sostenendo la prova orale. Sogni d’oro.

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