Binario 21, 600 giovani in partenza per Auschwitz

Partirà domani dal binario 21 della stazione Centrale il treno per Auschwitz promosso da Cgil e Cisl della Lombardia. Giunto alla sesta edizione, il nuovo viaggio per la memoria diretto al campo di sterminio polacco vedrà la partecipazione di 620 persone, tra studenti, insegnanti, giovani lavoratori e pensionati, provenienti da tutta la regione. Dal 2005 a oggi il progetto «In treno per la memoria» ha coinvolto più di quattromila studenti di quarta e quinta superiore.
Quest'anno sono 21 le scuole partecipanti, 34 le classi, 35 i docenti e 325 gli studenti. Partecipano inoltre 42 studenti, 3 insegnanti e 5 sindacalisti francesi della zona di Lione. Contrariamente al passato, per l'edizione 2012 non è stato possibile fissare la partenza in concomitanza con il Giorno della memoria (27 gennaio). Il treno della memoria dei due sindacati lombardi partirà dunque domani.
«Il progetto - commenta Gigi Petteni, segretario generale Cisl Lombardia - è un'opportunità per creare un sistema di rete tra tutti i partecipanti che contribuisce a mantenere viva la consapevolezza di valori fondamentali come la libertà, la democrazia e la dignità umana. La visita ai campi di sterminio è solo una tappa del percorso di approfondimento che per tutto l'anno ha coinvolto gli studenti, anche attraverso momenti di formazione organizzati dal sindacato, perché i cittadini d'Europa non si sentano spettatori di una storia confezionata, ma attori di un destino condiviso che ha anche radici comuni nella tragica esperienza di Auschwitz».
Il viaggio è stato preparato con iniziative e incontri nelle singole scuole e con assemblee cui hanno partecipato tutti gli studenti coinvolti e che hanno visto la presenza di testimoni, docenti, studiosi. Approfondimenti e incontri che proseguiranno anche durante le lunghe ore trascorse in treno con momenti di riflessione comune tra gli studenti e gli insegnanti.

«Sono ormai alcuni anni - spiega Nino Baseotto, segretario generale della Cgil Lombardia - che l’iniziativa offre un'occasione di incontro tra generazioni. L'emozione che dà la visita al campo scuote le coscienze, spinge a chiedersi come l'orrore sia stato possibile».

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