Bio-insetticidi e coccinelle per combattere i «nemici»

La stanno cercando da giorni, ma quest’anno sembra voler fare la preziosa. Piccola e nera, gli esperti la riconoscono dalla striatura bianca che parte dalla testa e arriva fino al torace. Punge basso l’Aedes albopictus, attratta dall’anidride carbonica, mira ai piedi delle milanesi in sandali e infradito ma poi sale anche più su, di giorno come di notte. Nome in codice: zanzara tigre; la sua missione? Rovinare le serate estive di chi è costretto in città. «Per ora non l’abbiamo ancora avvistata - racconta Giuseppe Lozzia, professore di entomologia presso la facoltà di agraria dell'università degli studi di Milano - ma è questione di giorni, intanto abbiamo iniziato i trattamenti larvicidi nei tombini pieni d'acqua per colpire le altre specie (in tutto 2500, di cui 60 vivono in Italia ndr)».
Tutto pronto quindi, ma i milanesi non sembrano volersi fidare. Dell’anno scorso l’ultima grande invasione: la ditta che aveva vinto l’appalto per la lotta nelle risaie non rispettò i patti, così il Comune fu costretto a indire una nuova gara per far partire, finalmente, la contraerea. Un ritardo che costò caro ai milanesi costretti a sopportare il prurito fastidioso e a far gran scorte di confezioni di repellenti. Sarà per questo che oggi ottanta lombardi su cento si dichiarano perseguitati dalle zanzare e tra questi, il 64 per cento arriva a considerarsi addirittura disperato. In cima alla lista le mamme, preoccupate ancor più per i propri bambini che per se stesse. Lo rivela un’indagine condotta dal Professor Enrico Finzi, Presidente di Astra Ricerche, in collaborazione con Vape Foundation, l’organizzazione senza fini di lucro che promuove la ricerca scientifica per sostenere la lotta agli insetti nocivi. Al coro dei cittadini preoccupati si unisce anche il capogruppo dei Verdi Maurizio Baruffi che si domanda: «Ma negli altri comuni la disinfestazione non è già iniziata da più di un mese?». «Tranquilli - afferma l’assessore Edoardo Croci - abbiamo già emesso l'ordinanza per gli amministratori, quest’anno niente imprevisti, ma al contrario, una grande novità». Che tradotta sta per Amsa, per la prima volta coinvolta attivamente nella disinfestazione. «Noi dell’università offriamo al Comune il supporto tecnico scientifico - spiega Lozzia - siamo la mente, l’Amsa invece, sarà il braccio operativo».
Contemporaneamente alla battaglia in città a colpi di trattamenti larvicidi nei tombini e adulticidi di notte, nel verde pubblico, «appena si stabilizzerà il tempo» partirà l’attacco nelle risaie, «da sempre il punto debole». In tutto sono 750 gli ettari presenti nel territorio comunale, «un’area vasta - continua il professore - che di fatto però, rappresenta solo un terzo di quelle circostanti che sono di competenza delle amministrazioni limitrofe».


I consigli sono quelli di sempre: non lasciare ristagni idrici «perché bastano anche due dita d’acqua nei sottovasi», fare la manutenzione periodica degli stabili per evitare l’ostruzione di tombini e grondaie e infine, curare sempre i giardini. «Meglio ripetere sempre queste buone regole - conclude - perché spesso il verde privato, più di quello pubblico, diventa l’accampamento di tutti i tipi di zanzare», tigre compresa.

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