7 a Tiger Woods. Unico. Tutta l'America ha trattenuto il fiato la scorsa settimana in occasione del Super Tuesday delle primarie presidenziali. Solo il numero 1 del mondo non è apparso particolarmente coinvolto: a lui, più che i super tuesday, interessano i super sunday...
6 a Raphael Jacquelin. Patriottico. Il francese, in testa dopo i primi tre giri nell'Indian Masters, ha rotto il motore nelle ultime e decisive 18 buche, lasciando via libera al padrone di casa Shiv Chowrasia che ha un passato da caddie. Dicono che il galletto, in previsione dei festeggiamenti di San Valentino, non volesse rubare spazio con la sua vittoria sulle pagine dei quotidiani al suo presidente innamorato, Sarkò. Dicono.
5 agli avversari di Tiger. Inetti. Il numero uno del mondo ha trionfato a Dubai pur non avendo a disposizione il suo drive preferito. Il magico bastone, infatti, si era rotto il giorno prima dell'inizio del torneo. La prossima volta, se vogliono avere qualche chance di vittoria, sarà bene che Els e compagni, invece di spezzare il drive a Tiger, gli spacchino il putt.
4 a Ian Poulter. Modesto. Udite, udite: il biondo campione inglese comparirà come mamma l'ha fatto sulla copertina di marzo del mensile british Golf Monthly. Solo una pallina posizionata in maniera strategica coprirà le parti che potrebbero offendere il comune senso del pudore.
3 a Ernie Els. Incivile.
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