Prosecco contro Champagne. Una provocazione (ma fino a un certo punto) lanciata da Gianluca Bisol, direttore generale dellomonima azienda di Valdobbiadene e protagonista di un libro-intervista scritto da Francesco Festuccia, scrittore e giornalista del Tg2 presentato nei giorni scorsi a Roma, presso il ristorante Glass a Trastevere. Una vera e propria anteprima, quella romana: ha preceduto infatti di qualche giorno la presentazione ufficiale del volume, avvenuta venerdì al Vinitaly di Verona.
Il libro prende spunto da una scritta vista da Festuccia su un muro di Valdobbiadene («Viva il Prosecco, abbasso lo Champagne») per giocare un derby tra le due grandi tipologie di bollicine, che un tempo giocavano in due categorie diverse e oggi invece se la giocano quasi alla pari. Anche se Bisol nega qualsiasi ostilità nei confronti del grande vino francese del quale anzi si professa grande ammiratore: «Questa sfida solo fino a qualche anno fa sarebbe stato decisamente improponibile ma ora risulta realisticamente attuale, grazie al crescente successo che il Prosecco sta ottenendo nel mondo. E se lo Champagne era e continua a essere uno status symbol, io voglio proporre il Prosecco come lifestyle symbol, come emblema di uno stile di vita».
Oltre che confrontare Prosecco e Champagne, il libro racconta anche la vita di un ancora giovane ma già affermato vigneron, in cerca di sempre nuove sfide.
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