Cronaca locale

«Bitonto, Boston e ritorno Tutto per la nanomedicina»

Era un cervello in fuga. Francesco Stellacci, classe 1973 di Bitonto, Bari, da Boston ha di nuovo le valigie pronte. Ma stavolta per tornare in Italia. Arriverà a settembre con moglie e due bambini dove dirigerà il neonato Cen, centro europeo di nanomedicina. Fondato da 10 centri di ricerca lombardi, guidati dall'Istituto neurologico Besta, con l’obiettivo di sviluppare nuove armi per la prevenzione, la diagnosi e la cura di tumori, malattie cardiovascolari e neurologiche, lui che da 10 anni lavora all’infinitamente piccolo al Mit di Boston, professore dell'università americana, si occuperà di un nuovo sistema di farmaci per il cancro al cervello, e contro il morbo della mucca pazza. Laureato nel ’98 in Ingegneria dei materiali non ha dubbi: «Magari non è dove dovrebbe essere, ma l’Italia non è un fanalino di coda nel campo della ricerca». Prova ne è che questo giovane ricercatore, conosciuto a livello mondiale, sta per rientrare. Il problema dell’Italia non sono le strutture - dice - semmai la loro organizzazione geriocentrica. Per dire, in America diventare professore a 29 anni, se uno vale, non è l’eccezione, è la normalità. Si scommette di più sui giovani. Ma mi sembra che anche in Italia qualcosa stia cambiando». Tanto che lui, 36 anni sarà il direttore di uno dei centri di ricerca più prestigiosi». - Con la nascita del Cen «si realizza un sogno che ho da più di 10 anni - dice Stellacci - la ricerca è una componente importante della società, E insegnare a tutto il sistema Italia come si fa ricerca al massimo livello». Con sé porterà tre collaboratrici «tre ragazze bravissime, una portoghese, una tedesca e una italiana» a conferma che la ricerca ha il sapore dell’internazionalità. E ai giovani scienziati dice: «Andare all’estero non dev’essere considerato un obbligo a cui sottostare tristemente, ma un dovere per chi vuol fare della ricerca la propria filosofia di vita.

Confrontarsi e imparare per poi tornare arricchendo il panorama italiano».

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