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Blair al Labour: «Basta polemiche nel partito»

da Manchester

Si è aperto ieri pomeriggio con la parte formale e inaugurale il congresso laburista di Manchester, che verrà dominato dalla questione della successione a Tony Blair, per l’ultima volta sul podio da leader: ma al premier questo tema unico non piace, e invita delegati e militanti a dedicarsi piuttosto ai problemi che interessano la gente, come immigrazione e terrorismo.
Intervistato dalla Bbc, Blair si è rifiutato di prevedere chi gli succederà alla guida del partito, affermando che di questo problema «si discuterà al momento opportuno» e di non voler «partecipare al gioco» del toto-nomi.
«Non ho cambiato idea rispetto a quanto ho già detto. Ma questa settimana voglio parlare delle preoccupazioni della gente», ha affermato quando gli è stato chiesto se è vero - come ha sritto il News of the World - che non appoggerà il cancelliere dello Scacchiere (ministro del Tesoro e delle Finanze) Gordon Brown come suo successore, come aveva invece promesso in passato. «Io e Gordon abbiamo avuto uno partnership di grande successo per il partito e il Paese», ha aggiunto.
«È stato un cancelliere fantastico, un grande servitore del Paese e del partito. Non ritratto nulla. Noi abbiamo fatto un accordo nel governo, e questo è quel che faremo. Ed entrambi sappiamo - ne parlavamo ieri - che la cosa più importante, questa settimana, è delineare il programma per il futuro», ha spiegato il primo ministro.
Blair ha ammonito che il Labour potrebbe perdere le prossime elezioni se non si concentrerà sui problemi che interessano la gente e continueranno gli scontri interni. «È un pericolo molto chiaro. Questo è stato il problema delle ultime settimane: per la prima volta da quando sono leader - si è rammaricato Blair - il partito laburista si è distaccato dal popolo britannico, si è ripiegato su se stesso, è iniziata la battaglia interna e tutto il resto.

La gente è arrabbiata, non vuole vedere il governo che fa una cosa del genere».

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