Blair: «Ora la politica sostituirà il terrore»
29 Luglio 2005 - 00:00La Casa Bianca: dichiarazione storica. LEuroparlamento: una decisione da salutare con gioia
Gaia Cesare
«Potrebbe essere il giorno in cui la pace prende il posto della guerra, la politica sostituisce il terrore». Fiducia e ottimismo nelle parole di Tony Blair scacciano per un giorno lincubo del terrorismo islamico - al momento una priorità nellagenda del primo ministro britannico - e creano nuove speranze di soluzione su un altro fronte, quello che prima della sfida dellintegralismo musulmano, il Regno Unito ricordava come il peggiore incubo della sua storia contemporanea: il terrorismo dellIrish republican Army. «Accolgo con soddisfazione la dichiarazione dellIra sulla fine della sua campagna. Accolgo con piacere la sua chiarezza e il riconoscimento che lunica strada per il cambiamento politico risieda esclusivamente nei mezzi pacifici e democratici», ha detto il premier, che ha definito lannuncio della fine della lotta armata da parte dei gruppi paramilitari nord-irlandesi «un passo di impareggiabile importanza nella recente storia dellUlster».
Con un pizzico dorgoglio, il capo del governo inglese - che fu fra i principali artefici del Good Friday Agreement, laccordo siglato a Belfast il 10 aprile 1998, Venerdì santo - ha ricordato proprio quella tappa come inizio di un difficile percorso che potrebbe giungere ora verso una soluzione. È quello per cui abbiamo lottato e lavorato negli otto anni seguiti» allintesa del 98, ha detto il premier, spingendosi immediatamente più in là e spiegando che ora «si creano le circostanze per tornare a far rivivere le istituzioni». Perché ora quello che conta dal punto di vista politico è il ripristino dellAssemblea di Stormont e del governo nord-irlandese - simboli della devoluzione fortemente voluta da Blair - sospesi per lultima volta nel 2002. Con la fermezza di sempre, Blair ha poi intimato che «labbandono dovrà essere completato prima possibile», e con modalità che garantiscano agli unionisti che il disarmo sia verificabile e trasparente.
Anche Oltremanica lannuncio dellIra è stato accolto con soddisfazione. «Una dichiarazione importante e potenzialmente storica» è stata definita dal portavoce della Casa Bianca Scott McClellan, che ha insistito anche lui sulla necessità che dalle parole si arrivi a fatti concreti: «Molti, soprattutto i familiari delle vittime, si mostreranno scettici. Vorranno assicurarsi che il terrorismo e la criminalità appartengono al passato». Da Washington è arrivato inoltre lappoggio rinnovato dellamministrazione americana al processo di pace nord-irlandese, fortemente voluto dallex presidente Bill Clinton: «Gli Stati Uniti restano determinati a lavorare con il governo britannico e irlandese per arrivare a una pace duratura e alla riconciliazione in Irlanda del Nord sulla base dei princìpi contenuti nellaccordo del Venerdì Santo».
Compiaciuto anche il presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell, che si è felicitato «per limportante passo avanti»: «Nel momento in cui i Paesi dellUnione europea uniscono gli sforzi per lottare insieme contro il terrorismo che li colpisce, questa è una decisione che saluto con gioia. Nessuna soluzione definitiva dei conflitti può essere raggiunta attraverso il ricorso alla violenza».
Dal Palazzo di Vetro delle Nazioni Unite, Kofi Annan ha definito la decisione «se verrà eseguita, uno spartiacque nella storia» dellUlster.
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