Blitz anticrimine dell’Arma, 105 in cella

Tra gli arrestati anche due stranieri per altrettanti gravi fatti di sangue. Recuperata merce rubata per quasi 37mila euro

Sono in tutto ben 105 le persone arrestate dai carabinieri e accusate di svariati reati. Le manette sono scattate nell’ambito di una grande operazione mirata al contrasto del fenomeno delle rapine in abitazione e della criminalità in genere.
Un’operazione che ha coinvolto 1.957 militari della Regione, supportati dalle Compagnie di intervento operativo della Prima brigata mobile. Ieri mattina sono stati gli stessi ufficiali dell’Arma a comunicarlo, spiegando nei dettagli come sono andate le cose nell’arco delle 48 ore che vanno tra il 12 e il 13 gennaio.
«Una vasta e articolata attività di controllo - descrivono così l’operazione al comando provinciale dell’Arma di via della Moscova - che abbiamo organizzato innanzitutto presidiando i principali assi viari con una “rete di posti di blocco” che avevano la funzione specifica di cinturare in maniera non statica, ma piuttosto dinamica, le aree del territorio particolarmente sensibili per la sicurezza pubblico; quindi abbiamo puntato l’attenzione in maniera particolare sulle aree dismesse e sugli accampamenti nomadi».
Attraverso i controlli su 5mila327 vetture e a 7mila820 persone - che hanno coinvolto 2mila uomini e oltre 900 mezzi - l'operazione ha portato dunque ai 105 arresti. Di questi 74 riguardano extracomunitari, di cui 38 segnalati per violazione della legge Bossi-Fini. Altre 131 persone (fra cui 39 extracomunitari) sono stati denunciate a piede libero.
Particolare scrupolosità, nel corso dell'operazione, è stata usata dai militari facendo irruzione in 15 campi nomadi e 31 aree dismesse. Qui, con il controllo di 7mila820 persone, i carabinieri della Regione Lombardia hanno sequestrato refurtiva per un totale di 36mila740 euro.
L'intervento ha inoltre portato all'arresto per furto di 17 persone e 2 per rapina. Sono stati infine sequestrati 851 grammi di sostanze stupefacenti e 37 persone sono state segnalate come assuntori.
«Tra gli episodi più significativi - segnalano i militari - ci sono due importanti arresti nei confronti di due extracomunitari autori, a Milano e a Brescia, rispettivamente di un omicidio e di un tentato omicidio di due connazionali, rispettivamente mercoledì 11 gennaio e il 31 dicembre scorso».
Il recente assassinio a cui fanno riferimento i carabinieri con una certa enfasi è quello del filippino 32enne, Pablito Enriquez, ucciso a coltellate mercoledì scorso, intorno alle 6, per strada - mentre aspettava un passaggio in auto dai colleghi per recarsi al lavoro - all’angolo tra viale Abruzzi e via Pecchio. La sezione omicidi del nucleo operativo ha scoperto in meno di 24 ore che il poveretto era stato fatto fuori per motivi passionali da un connazionale, un operaio di 36 anni, Roderich Luazon.

I carabinieri sono arrivati perché hanno scoperto che la moglie - anche lei filippina, ma 28enne, aveva da tempo una profonda relazione sentimentale con l’assassino. La donna, per ora, è stata solo indagata, ma gli investigatori sono convinti abbia avuto un ruolo preponderante nella pianificazione del delitto.

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