Cronaca locale

Dopo il blitz espulsi dieci clandestini

Nessuno degli 80 romeni fermati in via Isola di Capo Rizzuto è stato riconosciuto dalla ragazza aggredita, ma molti non sono in regola

Paola Fucilieri

È terminata senza risultati la verifica degli extracomunitari romeni prelevati dalla polizia all’alba di mercoledì dal campo di via Isola Capo Rizzuto, nelle vicinanze delle campagne di Pero, il luogo dell'aggressione ai due fidanzati avvenuta nella notte tra venerdì e sabato e sfociata nello stupro della ragazza, una diciannovenne milanese.
Gli agenti, che prima di poter effettuare questa irruzione nel campo, hanno dovuto predisporre una meticolosa logistica dell'intervento - compreso uno speciale laboratorio per la fotosegnalazione e le impronte - hanno accompagnato in questura 80 persone, tutti maschi, in pratica tutti quelli che in qualche modo potevano rientrare - «soprattutto per età» precisa il questore Paolo Scarpis - nella descrizione degli aggressori dei fidanzati. Tutti sono risultati estranei all'episodio scagionati direttamente dal mancato riconoscimento da parte della ragazza. Che, sicuramente non senza un certo imbarazzo, ha proceduto a un vero e proprio confronto all’americana con i giovani extracomunitari, passandoli in rassegna uno per uno.
Degli 80 stranieri, tutti romeni, 28 sono risultati in regola con i permessi di soggiorno, due sono stati arrestati per non aver ottemperato all'ordine di espulsione, 10 sono stati accompagnati in via Corelli presso il Centro di Permanenza Temporanea e una volta completate le procedure saranno espulsi. Infine altri nove - tutti risultati minorenni dopo l'identificazione e uno speciale esame medico che viene fatto all’ossatura - sono stati affidati a comunità o a parenti che vivono regolarmente in Italia.
Intanto anche ieri gli investigatori erano sul luogo della violenza. Una volta lì, in via Piave a Pero, è facile capire perché la coppia di fidanzati - nonostante si fosse chiusa in auto alla vista dei tre stranieri che si avvicinavano alla loro Renault Clio - non abbia avuto scampo. La Clio, infatti, aveva il muso rivolto verso un cantiere; gli extracomunitari sono arrivati in furgone «chiudendo» la vettura della coppia da dietro e impedendo loro qualsiasi movimento di fuga.
«Qui nelle vicinanze c’è una sorta di piazzola dove la notte sono molte le prostitute in cerca di clienti - spiega un investigatore indicando con la mano il posto di cui parla - Ed è proprio lì che parecchie coppie si appartano, sicure che non saranno importunate da scocciatori e tantomeno da malintenzionati. La ragazza diciannovenne non sarebbe stata violentata, e nemmeno il fidanzato avrebbe finito per essere malmenato, se solo i due avessero scelto di non allontanarsi dalla piazzola in questione.

Capisco sia un po’ troppo affollata, però, sempre meglio che affrontare un’esperienza del genere».

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