Blitz nel fortino della droga, la Moratti: «Questo governo ci dà ascolto»

Il sindaco Letizia Moratti ha espresso la propria gratitudine alle forze dell’ordine, polizia e carabinieri, che hanno portato a termine un blitz congiunto nel «ghetto» di viale Sarca e di viale Fulvio Testi. Una perquisizione a tappeto conclusasi ieri mattina dopo circa 4 ore di controlli e perquisizioni e che ha portato al sequestro di un’arma e di alcuni grammi di droga. I 140, tra agenti del reparto mobile della polizia e carabinieri del battaglione, impegnati con unità cinofile e un elicottero, hanno perlustrato i 6 palazzi popolari alti 9 piani e perquisito 12 appartamenti e numerosi box.
«Oggi - ha dichiarato il sindaco - il presidente Silvio Berlusconi, il ministro dell’Interno Roberto Maroni e il prefetto Gian Valerio Lombardi hanno cancellato un buco nero sulla cartina di Milano. Ai primi di agosto avevo chiesto al ministro un intervento forte contro l’illegalità nei sei edifici di viale Fulvio Testi dove non c’era legge, o meglio: c’era quella con la giungla. Da oggi c’è la legge dello Stato, ripristinata con la forza serena e determinata delle istituzioni. All’inizio del mio mandato - ha proseguito la Moratti - chiedevo, inascoltata, al governo Prodi un aiuto su questo fronte. Con il governo Berlusconi ho continuato questa volta trovando ascolto ma anche risposte. Ora tocca alla città agire per il pieno recupero di quelle aree».
In tutto sono 51 le persone e 28 i mezzi (15 auto e 13 scooter) controllati dalle forze dell’ordine. Indispensabile l’aiuto dei vigili del fuoco per farsi largo davanti a ingressi sigillati. Il blitz ha permesso il sequestro, in un garage di viale Sarca, di 3,5 grammi di cocaina e di un bilancino di precisione. In un angolo, nascosta in un panno colorato, c’era una mitraglietta funzionante, insieme ai proiettili e al silenziatore di ottima fattura. Un’arma che potrebbe essere stata usata in qualche rapina.

Difficile, spiega uno degli investigatori, farsi spazio nel dedalo di garage usati come nascondiglio. Gli impianti di areazione erano spessi usati come cunicoli per passare da una stanza all’altra. Nessuno dei 36 alloggi occupati abusivamente è stato sgomberato.

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